Bonelli Vittorio
Nato a Siena il 19.11.1907.
Arrestato nel marzo (o aprile) 1934 per organizzazione comunista operante a Poggibonsi e a Siena, confessa sotto stretto interrogatorio la propria appartenenza al partito in cui militava dal 1931.
Condannato dal Tribunale Speciale il 5 aprile 1935 a 3 anni di reclusione, di cui 2 poi condonati, viene scarcerato per indulto il 16.4.1935 e sottoposto all’ammonizione, poi cessata per atto di clemenza del capo del governo.
Mantiene inalterate le proprie convinzioni politiche tanto da voler chiamare, nel 1936, il proprio figlio “Caballero”. Costretto a farlo chiamare “Franco”, veniva comunque il 21.10.1936 fermato, interrogato “per aver imposto al figlio il nome di Caballero (capo del governo in Spagna), dimostrando così simpatia per la Spagna repubblicana”.
Assegnato al confino per 4 anni il 16.11.1936, viene inviato a Tremiti, dove è condannato per rifiuto di sottostare all’imposizione del saluto fascista, e poi a Ventotene.
A fine pena, nell’ottobre 1940, viene trattenuto come internato sempre a Ventotene per tutto il periodo del conflitto.
Viene liberato il 21.8.1943.