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Comunicati stampa

Comunicato Stampa -Antonio Scurati

Il Consiglio Nazionale  dell’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascista, riunito a Verona il 20 aprile 2024,ritiene inaccettabile l’attacco portato al sistema
dell’informazione ed in particolare alla TV pubblica.

Esprime solidarietà ad Antonio Scurati censurato dai vertici RAI poco prima del suo monologo sul 25 aprile, previsto per questa sera su RAI 3.
Il Consiglio Nazionale dell’ANPPIA ritiene che questo sia solo l’ultimo di una serie di atti lesivi della libertà di informazione e di stampa garantita dalla nostra costituzione.

Verona 20 aprile 2024

L'ANPPIA aderisce alla manifestazione indetta il prossimo 9 marzo a Roma

L’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti aderisce alla manifestazione indetta il prossimo 9 marzo a Roma da un largo fronte di Associazioni aderenti alla Coalizione AssisiPaceGiusta.

Già ai primi di novembre il Comitato Esecutivo dell’Anppia aveva espresso forte preoccupazione per la situazione internazionale che si era creata a seguito dei terribili attentati del 7 ottobre, gravida di rischi per la pace mondiale e che sta producendo migliaia di morti innocenti. Noi siamo per un immediato cessate il fuoco, per la immediata liberazione degli ostaggi israeliani e per un impegno deciso della comunità internazionale ed europea in particolare per la realizzazione di “Due Popoli, due Stati”.

Saremo quindi in piazza per sostenere queste nostre posizioni a cui si aggiunge, dopo i fatti di Pisa e Firenze, la ferma difesa del diritto e della libertà di manifestare.

Saremo in piazza ancora una volta per difendere i valori della Costituzione antifascista: pace, solidarietà tra i Popoli e democrazia.

 COMUNICATO STAMPA

27 febbraio 2024 Presentazione libro VIVA L'ITALIA LIBERA

Si svolgerà martedì 27 alle ore 11 presso la Casa Madre del Mutilato a piazza Adriana 3 la presentazione e del volume di Federico M e lotto Presidente dell Istituto Veronese per l a Storia della Resistenza e della Età Contemporanea) Viva l Italia Libera edito dall’ ANPPIA.
L’iniziativa promossa dall ‘Associazione Nazionale fra Mutilati e d Invalidi di Guerra e dall’ANPPIA,  sarà introdotta da Claudio Betti (ANMIG) e Spartaco Geppetti (ANPPIA).

Il volume è frutto di un attento di lavoro di ricerca sull’associazione politica repubblicana e antifascista dei combattenti della prima guerra mondiale , sorta in antitesi all’Associazione nazionale combattenti (ANC), ritenuta troppo allineata al regime. Dopo il delitto Matteotti fu tra le più fiere e decise oppositrici del Regime, tanto da essere tra le prime ad essere sciolta a partire dal 3 gennaio 1925. Una storia poco nota eppure assai significativa se si vuole comprendere il clima dell’Italia post bellica e il rapporto tra Fascismo ed ex combattenti.

Ne discuterà con l ’Autore il professor Luciano Zani , Professore emerito di Storia Contemporanea , autore del volume : “Italia Libera, il primo movimento antifascista clandestino, 1923 25”, Laterza, 1975

 COMUNICATO STAMPA

25 Settembre 2023 Costituzione di un Coordinamento delle isole di confino

A 80 anni dalla fine del regime fascista, dopo l’inaugurazione a Ventotene del primo Memoriale del confino, su impulso dell’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA) si è svolta la prima riunione della costituenda Rete delle isole di confino.

Vi hanno partecipato realtà attive nelle seguenti isole: Ventotene, Ponza, Ustica, Pantelleria e Tremiti. Un’occasione preziosa di confronto e scambio tra centri studi e nuclei che da sempre hanno messo al centro della propria attività la valorizzazione delle diverse esperienze dei territori insulari durante l’epoca del confino di polizia.

Dall’incontro è emersa una solida convergenza sull’intrinseco valore dell’esperienza di tutte quelle donne e uomini che, durante il periodo di relegazione, hanno saputo opporsi al regime fascista ponendo le basi della nuova società repubblicana.

Sono di conseguenza maturati degli obiettivi comuni che le diverse realtà si sono poste nella loro azione quotidiana di disseminazione:

– Potenziare il ventaglio di attività volte al consolidamento della coscienza storica dell’esperienza del confino, sia verso le rispettive popolazioni locali che verso l’esterno.
– Proporre progetti di tutela e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale legato ai luoghi di confino.

In questa prospettiva, la riflessione comune sulle più efficaci strategie da adottare ha sancito la necessità di costruire un coordinamento tra le diverse realtà coinvolte, con il sostegno attivo dell’ANPPIA nazionale, da sempre impegnata in progetti volti ad una piena valorizzazione della memoria antifascista nel paese.

È maturata quindi l’idea di costituire una Rete delle isole di confino, aperta e inclusiva, che coordini e coadiuvi le attività dei differenti centri, con l’ambizione di una più efficace azione a livello nazionale in grado di superare le prospettive localistiche.

ANPPIA
Roma, 25 settembre 2023

COMUNICATO_ stampa

22 Settembre 2023 Addio a Giorgio Napolitano

L’Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti saluta grata e commossa il Presidente Giorgio Napolitano associato dell’Anppia, giovanissimo antifascista, dirigente politico, servitore dello Stato, sempre impegnato nella costruzione dell’Europa, in difesa della Costituzione e nella lotta per l’emancipazione dei lavoratori e degli sfruttati.

25-26 marzo 2023 - Ordine del Giorno Consiglio Nazionale

Si è svolto a Bologna nei giorni 25 e 26 Marzo 2023  il Consiglio Nazionale dell’Anppia

Di seguito l’ordine del giorno approvato all’unaminità.

23 febbraio 2023 - Solidarietà alla Preside del liceo di Firenze, contro ogni fascismo

L’Anppia Nazionale esprime piena solidarietà alla preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze,  Annalisa Savino,  che di fronte al grave episodio di aggressione squadrista avvenuto a danno degli studenti del Liceo Michelangiolo si è rivolta ai suoi studenti invitandoli a non restare indifferenti di fronte alla prepotenza e alla violenza.

La critica e la velata minaccia del Ministro dell’Istruzione e del Merito appare del tutto fuori luogo nel metodo e nel merito.

Il ministro Valditara che non ha espresso una sola parola di condanna per quanto avvenuto, trova il tempo per attaccare una dirigente scolastica che ha difeso il ruolo della scuola come luogo di educazione e formazione civile ai valori costituzionali, contro la violenza e l’intolleranza e in difesa della democrazia, della Costituzione e della Repubblica.

31 ottobre 2022 -“La Repubblica è antifascista, le provocazioni dei neofascisti non devono essere consentite”.

E’ intollerabile quanto avvenuto  oggi a Predappio dove migliaia dinostalgici fascisti sono stati lasciati sfilare tranquillamente inricordo della Marcia su Roma.Il 28 ottobre segna una data tragica della storia italiana , conl’inizio di una dittatura feroce e violenta  che oppresse oppositoripolitici, si rese responsabile di politiche razziste sanguinarie controebrei, slavi e africani e condusse l’Italia in una disastrosa guerra diaggressione.Chiediamo alle istituzioni e in particolare al Ministero dell’interno eal prefetto di chiarire come questo sia potuto avvenire e un impegnodeciso perché non si ripetano anche in futuro manifestazioni nostalgichevietate dalla Carta costituzionale e dalle leggi e che offendono laRepubblica.

E’ intollerabile quanto avvenuto  oggi a Predappio dove migliaia dinostalgici fascisti sono stati lasciati sfilare tranquillamente inricordo della Marcia su Roma.Il 28 ottobre segna una data tragica della storia italiana , conl’inizio di una dittatura feroce e violenta  che oppresse oppositoripolitici, si rese responsabile di politiche razziste sanguinarie controebrei, slavi e africani e condusse l’Italia in una disastrosa guerra diaggressione.Chiediamo alle istituzioni e in particolare al Ministero dell’interno eal prefetto di chiarire come questo sia potuto avvenire e un impegnodeciso perché non si ripetano anche in futuro manifestazioni nostalgichevietate dalla Carta costituzionale e dalle leggi e che offendono laRepubblica.

E’ intollerabile quanto avvenuto  oggi a Predappio dove migliaia dinostalgici fascisti sono stati lasciati sfilare tranquillamente inricordo della Marcia su Roma.Il 28 ottobre segna una data tragica della storia italiana , conl’inizio di una dittatura feroce e violenta  che oppresse oppositoripolitici, si rese responsabile di politiche razziste sanguinarie controebrei, slavi e africani e condusse l’Italia in una disastrosa guerra diaggressione.Chiediamo alle istituzioni e in particolare al Ministero dell’interno eal prefetto di chiarire come questo sia potuto avvenire e un impegnodeciso perché non si ripetano anche in futuro manifestazioni nostalgichevietate dalla Carta costituzionale e dalle leggi e che offendono laRepubblica.

5 novembre 2022 - CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE

L’ Anppia aderisce alla Manifestazione Nazionale del 5 novembre “CESSATE IL FUOCO SUBITO – NEGOZIATO PER LA PACE”. Di fronte alla drammatica escalation militare in corso l’ANPPIA  ribadisce la propria condanna per l’inaccettabile aggressione militare russa e la solidarietà alle popolazioni colpite dal conflitto, e chiede con forza allo Stato Italiano e all’Unione Europea di far sentire la loro voce perchè cessino i combattimenti e si convochi una Conferenza di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari.

7 Settembre 2022 - Atto vandalico o azione Fascista? Distrutta la lapide di marmo commemorativa dell'eccidio fascista di Bari del 28 luglio 1943

Il 28 luglio 1943 tanti cittadini di ogni età manifestavano la loro gioia per l’imminente scarcerazione dei loro concittadini perseguitati politici anti fascisti reclusi al carcere di Bari e liberati a seguito della caduta del regime fascista 20 di loro furono uccisi e 50 feriti gravi .L’eccidio è ricordato da una lapide, voluta dal Comitato di Liberazione Nazionale nel 1944 , posta nel Giardino vicino al luogo della strage con una scritta elaborata dall’avvocato Giuseppe Papalia, uno dei fondatori del Movimento liberal socialista .

Ieri la lapide è stata oggetto di grave danneggiamento. L’ ANPPIA di Bari non solo condanna il gesto ma ritiene che vada classificato come atto Fascista e non puramente vandalico o mafioso il motivo è semplice si può tollerare l’ignoranza delle nostre radici democratiche ma il contenuto dello scritto è chiaro e ricorda morti che si erano riuniti pacificamente per chiedere la liberazione dei prigionieri politici dopo la caduta di Benito Mussolini.

Il Comune di Bari deve ricordare di aver ricevuto la Medaglia d’oro al valore civile anche per l’eccidio ricordato da quella lapide e condannare con decisione l’atto puramente Fascista

Bari 7 settembre 2022 Vera Guelfi Presidente ANPPIA sede di Bari

Luglio 2021 - PODCAST LE NOSTRE PRIGIONI

Il 23 luglio 2021 si è conclusa la pubblicazione  della serie di podcast dell’Anppia “Le nostre prigioni” che racconta la vita dei dissidenti antifascisti nelle carceri del Regime, in nove episodi.
Con la Voce narrante e i testi di Giovanni Taurasi, la Direzione artistica, il montaggio audio e il sound design di Gabriele Pierro e le musiche originali di Miniature, i podcast sono tratti dal libro “Le nostre prigioni. Storie di dissidenti nelle carceri fasciste” di Giovanni Taurasi edito dall’Anppia ed ora giunto alla seconda edizione per le Edizioni Mimesis.

Narrano le vicende di chi si è opposto al fascismo e lo ha combattuto quando esso godeva del massimo del consenso, patendo anni di carcere e di confino.

Alla vigilia del 25 luglio, anniversario della caduta del Fascismo, l’Anppia fondata da Umberto Terracini e Sandro Pertini, due dei perseguitati politici antifascisti che soffrirono le pene più lunghe da parte del Regime in nome delle loro idee, vuole con questo volume e questi racconti rendere omaggio alle tante donne ed uomini noti e meno noti, che seppero per venti anni mantenere viva la speranza e la volontà di costruire un mondo nuovo di democrazia, libertà ed eguaglianza.

L’Anppia mette questo lavoro a disposizione in particolare delle giovani generazioni nella convinzione che la conoscenza di questi fatti possa costituire il più solido fondamento per un rinnovato impegno democratico e civile per la piena realizzazione dei valori della nostra Costituzione.

Di seguito i link per scaricarli:

https://www.spreaker.com/show/le-nostre-prigioni

https://open.spotify.com/show/2l2hGj38kMM3h9vfoGdvVy

I podcast sono disponibili anche sul sito dell’Anppia:
https://anppia.it/podcast/

Settembre 2020 - ELEZIONI REGIONALI 20-21 SETTEMBRE 2020

Le elezioni regionali del prossimo 20 e 21 settembre vedono, in particolare in Toscana, scontrarsi i sostenitori di una visione democratica, solidale e antifascista e quelli di chi definisce i migranti “chihuaha” e ritiene l’antifascismo un anacronismo senza senso.
In questo quadro l’Anppia, l’Associazione dei perseguitati politici italiani antifascisti, fondata da Umberto Terracini e Sandro Pertini, invita tutte le cittadine e i cittadini a recarsi alle urne e a manifestare con il loro voto il rifiuto di ogni fascismo, razzismo e intolleranza, sostenendo il candidato Presidente e le forze politiche che meglio possono arginare questo regresso culturale e democratico e assicurare una politica ispirata ai valori antifascisti, di democrazia, libertà, pace, rispetto e solidarietà.

Agosto 2020 - GLI IMPEGNI DELL’ANPPIA NELLA FASE ATTUALE

L’ultima riunione del Comitato Esecutivo dell’Anppia è stata incentrata su una riflessione sulla situazione italiane ed europea a seguito della pandemia e sugli impegni dell’ Anppia nel nuovo scenario di crisi mondiale che rischia di rinvigorire i partiti della destra nazionalista e sovranista.

In questo quadro il nostro compito di antifascisti resta quello di lottare per la piena attuazione della Costituzione perché i mali che sono esplosi in questi mesi hanno le loro radici più profonde proprio nella mancata realizzazione della Costituzione e dei suoi valori.

Il nostro impegno a mantenere viva la memoria assume quindi il suo significato più profondo e più autentico: non semplice conservazione del passato, ma consapevolezza di ciò che è stato (e che ancora per tanti versi ci condiziona) per edificare un futuro più saldo, fondato sui valori della Giustizia Sociale, della Democrazia e della Libertà.

Sotto è possibile scaricare il documento completo.

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30 Marzo 2020 - UNA MINACCIA PER UN'EUROPA PACIFICA

Roma, 30 marzo 2020
Osserviamo con grande preoccupazione e con un senso di rabbia la “involuzione” autoritaria nell’Ungheria di Orban. Di un uomo che si è fatto concedere i “pieni poteri” da parlamentari ungheresi che sembrano aver perso il senso della parola democrazia. Non è un flebile venticello, ma una vera ventata autoritaria. Ecco quali mostri produce il nazionalismo ai nostri tempi.
Vedere che oggi, nella pacifica Europa, scossa profondamente da una tragica emergenza sanitaria, c’è chi ha potuto rispolverare il “principio di supremazia del capo” è un vero orrore. Oggi l’Ungheria sembra sempre più una dittatura, senza veli. Occorre che ne siamo consapevoli contro ogni minimizzazione scriteriata, colpevole e di comodo.
A fronte di parlamentari che danno i pieni poteri a un liberticida, urge che l’Europa, sorta proprio dalle ceneri dei liberticidi e dal sangue di uomini e donne antifasciste, reagisca fermamente. Si può assistere muti, pur se angosciati e storditi dalle morti di decine di migliaia di europei? Possiamo sperare di veder punita, e non solo con parole inequivocabili, la svolta autoritaria in atto nel cuore del continente?
Le forze democratiche e antifasciste europee battano un colpo.

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19 Febbraio 2020 - CONDANNA FERMA E DECISA PER LA PROFANAZIONE AL SACRARIO DI CAMERLONA

Bologna, 19 febbraio 2020
L’Anppia Emilia-Romagna condanna nella maniera più assoluta la profanazione avvenuta nel sacrario di Camerlona (Ravenna), dedicato ai caduti del Gruppo di Combattimento Cremona, reparto dell’Esercito Italiano che combatteva nel 1945 con gli alleati, contro fascisti e tedeschi, e che diede un forte contributo alla liberazione di alcune zone della Romagna.
È stata disegnata una svastica proprio sul cippo che ricorda quei combattenti per la libertà. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di profanazioni, anche nella nostra regione, accompagnate da scritte antisemite e antipartigiane e da simboli e slogan nazi-fascisti. Succede troppo spesso e tutto questo ci allarma, ci indigna profondamente.
Non bisogna sottovalutare questi segnali e ribadire la più ferma condanna contro ogni forma di revisionismo e giustificazionismo, sia del nazismo, sia del fascismo.

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14 Febbraio 2020 - APPELLO PER IL VALORE DELL’UMANITÀ, CONTRO FASCISMI, RAZZISMI E GUERRE

Roma, 14 febbraio 2020
Un pessimo inizio dell’anno in cui celebriamo il 75° anniversario della Liberazione: aggressioni e violenze di natura fascista e discriminatoria; segnali di nuove tensioni e guerre. Si reiterano azioni criminali che vedono protagonisti elementi associati a gruppi della destra radicale, che si ispirano alle idee del fascismo, del nazismo, di un nuovo e pericolosissimo razzismo.
Razzismo e discriminazione sono la matrice di tante aggressioni e violenze fisiche o verbali, di cui sono state e sono vittime migranti, ebrei, rom, persone senza fissa dimora, persone di diverso orientamento sessuale o di diversa scelta politica. In questo quadro maturano anche femminicidi, violenze, sessismi contro le donne e la loro libertà. Una recente, allarmante indagine rivela che una rilevante parte della popolazione nega o minimizza la Shoah.
Eppure la legge Mancino sancisce penalmente ogni pratica discriminatoria “per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi”. C’è un’emergenza culturale che richiede un impegno senza precedenti.
Rinnoviamo la richiesta, sostenuta da centinaia di migliaia di firme, di scioglimento delle organizzazioni neofasciste in base alla XII Disposizione finale della Costituzione e alla legge Scelba. Le risposte sono state finora sbagliate e inadeguate, tollerando l’intollerabile. Chiediamo al Governo attuale e al Ministro dell’Interno di intervenire con chiarezza e risolutezza per garantire i principi di libertà, democrazia, solidarietà, rispetto delle diversità. In questo quadro chiediamo di abrogare o modificare radicalmente i recenti decreti sicurezza riconducendoli nell’alveo dei valori della Costituzione e della Carta europea dei Diritti Umani.
La tragica situazione dei conflitti in tutto il mondo, e in particolare in Medio Oriente, pone all’ordine del giorno la lotta contro guerre ed escalation, come ripetutamente richiesto anche negli appelli di Papa Francesco contro l’economia di guerra e la corsa al riarmo. La guerra chiama la guerra. Basta! Ci rivolgiamo in particolare all’UE, troppe volte teatro di scelte contrastanti fra i suoi Stati membri, facendo venir meno il suo impegno per la pace, il disarmo, la promozione dei diritti umani, la democrazia.
Chiediamo con fermezza il rispetto del multilateralismo a guida Nazioni Unite ed in questo quadro chiediamo al Governo italiano e all’UE politiche ed interventi coordinati al fine di rompere la spirale delle tensioni e dei conflitti per costruire una pace stabile e duratura. In tanti, giovani, sindaci, protagonisti del mondo della cultura, dell’ambientalismo, dell’associazionismo e delle Istituzioni, si sono già mobilitati in molte forme in queste settimane e in questi mesi: c’è un’Italia grande e plurale che difende e rilancia i principi costituzionali, la forza della democrazia, il valore della partecipazione. Ora è il momento per tutti e per ciascuno di superare ogni residua rassegnazione e indifferenza.
Per queste ragioni lanciamo un appello al Paese per un più forte, determinato ed unitario impegno civile, sociale e politico:
per contrastare neofascismo, razzismo ed esclusione
per lottare per la pace, la libertà, i diritti, la democrazia, a 75 anni dalla Liberazione per il pieno rispetto della Costituzione repubblicana
per sostenere il disarmo ed ogni forma di solidarietà con le vittime delle guerre
Appello promosso da: ANPPIA – ANPI – CGIL – CISL – UIL – LIBERA – ARCI – Partito Democratico – ACLI – ANED – Articolo Uno – Gruppo Abele – Istituto Alcide Cervi – ARS – Coordinamento democrazia costituzionale – FIVL – Articolo 21 – Libertà e Giustizia – UISP – Sinistra italiana – Partito della Rifondazione comunista

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23 Settembre 2019 - RISOLUZIONE EUROPEA DEL 19 SETTEMBRE: UNA RISOLUZIONE SBAGLIATA STORICAMENTE E POLITICAMENTE

Roma 23 settembre 2019
Contro tutti i sovranismi, in difesa dell’Europa antifascista
La risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre sull’importanza della memoria storica in Europa evidenzia un’equiparazione fra nazismo e comunismo che ci sorprende negativamente e non ci convince affatto.
In questa risoluzione vi è senz’altro la condanna dello Stalinismo e della dittatura dell’Unione Sovietica, e questo ci pare giusto e corretto, poi però ci si avventura in interpretazioni storiche a dir poco controverse come questa “la Seconda guerra mondiale… è iniziata come conseguenza del famigerato trattato… noto anche come patto Molotov-Ribentropp e dei suoi protocolli segreti”.
Gli eventi del 1938 e 1939, a partire dal patto di Monaco (che viene bellamente ignorato nella risoluzione), vengono analizzati alla luce di interpretazioni storiche sicuramente esistenti, ma confutate da tanti altri storici.
Perché dunque il Parlamento Europeo sposa in maniera acritica tali ipotesi?
Perché si ignora che 22 o 27 milioni di russi, a seconda delle varie fonti, sono morti combattendo contro i nazisti e i fascisti? Cosa ne è, in questo contesto, persino del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, data in cui si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, proprio ad opera delle truppe sovietiche?
L’equiparazione tra nazismo e comunismo attraversa l’intera risoluzione con uno schematismo che francamente non ci si aspetterebbe in un così alto consesso. Si arriva a scrivere che “alcuni paesi Europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti”.
Il governo polacco ultrasovranista e revisionista, che ha cancellato dalle strade i nomi dei combattenti antifascisti polacchi delle Brigate Internazionali; è dunque un esempio da seguire?
Perché si esprime preoccupazione “per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici”, mentre quando ci si riferisce ai Paesi dell’Est oggi governati dai sovranisti come Orban e Kaczyński si evidenzia che “sono tornati in seno alla famiglia europea di paesi democratici liberi, ma hanno dato prova anche di successo… nelle riforme e nello sviluppo socioeconomico….”, trascurando i tratti illiberali e antidemocratici che apertamente rivendicano?
Nessuna difesa del regime di Putin, ma neanche sconti a sovranisti teorici della democrazia illiberale come il governo ungherese e il governo polacco. L’unica cosa che accomuna Putin e i suoi nemici giurati polacchi è, appunto, la visione di una società con democrazia a sovranità limitata, idea che ripugna a qualsiasi antifascista degno di questo nome.
Qui si scherza col fuoco: non si equipara quello che, aldilà dell’odio reciproco, è molto simile e si mette sullo stesso livello quello che è comunque molto diverso.
Non possiamo che augurarci che il Parlamento Europeo, espressione di una delle intuizioni più luminose dell’antifascismo italiano ed europeo, nato in una piccola isola del Mar Tirreno, luogo di confino del feroce regime fascista, riconsideri e corregga tale risoluzione.

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Luglio 2021 - PODCAST LE NOSTRE PRIGIONI

Il 23 luglio 2021 si è conclusa la pubblicazione  della serie di podcast dell’Anppia “Le nostre prigioni” che racconta la vita dei dissidenti antifascisti nelle carceri del Regime, in nove episodi.
Con la Voce narrante e i testi di Giovanni Taurasi, la Direzione artistica, il montaggio audio e il sound design di Gabriele Pierro e le musiche originali di Miniature, i podcast sono tratti dal libro “Le nostre prigioni. Storie di dissidenti nelle carceri fasciste” di Giovanni Taurasi edito dall’Anppia ed ora giunto alla seconda edizione per le Edizioni Mimesis.

Narrano le vicende di chi si è opposto al fascismo e lo ha combattuto quando esso godeva del massimo del consenso, patendo anni di carcere e di confino.

Alla vigilia del 25 luglio, anniversario della caduta del Fascismo, l’Anppia fondata da Umberto Terracini e Sandro Pertini, due dei perseguitati politici antifascisti che soffrirono le pene più lunghe da parte del Regime in nome delle loro idee, vuole con questo volume e questi racconti rendere omaggio alle tante donne ed uomini noti e meno noti, che seppero per venti anni mantenere viva la speranza e la volontà di costruire un mondo nuovo di democrazia, libertà ed eguaglianza.

L’Anppia mette questo lavoro a disposizione in particolare delle giovani generazioni nella convinzione che la conoscenza di questi fatti possa costituire il più solido fondamento per un rinnovato impegno democratico e civile per la piena realizzazione dei valori della nostra Costituzione.

Di seguito i link per scaricarli:

https://www.spreaker.com/show/le-nostre-prigioni

https://open.spotify.com/show/2l2hGj38kMM3h9vfoGdvVy

I podcast sono disponibili anche sul sito dell’Anppia:
https://anppia.it/podcast/

Settembre 2020 - ELEZIONI REGIONALI 20-21 SETTEMBRE 2020

Le elezioni regionali del prossimo 20 e 21 settembre vedono, in particolare in Toscana, scontrarsi i sostenitori di una visione democratica, solidale e antifascista e quelli di chi definisce i migranti “chihuaha” e ritiene l’antifascismo un anacronismo senza senso.
In questo quadro l’Anppia, l’Associazione dei perseguitati politici italiani antifascisti, fondata da Umberto Terracini e Sandro Pertini, invita tutte le cittadine e i cittadini a recarsi alle urne e a manifestare con il loro voto il rifiuto di ogni fascismo, razzismo e intolleranza, sostenendo il candidato Presidente e le forze politiche che meglio possono arginare questo regresso culturale e democratico e assicurare una politica ispirata ai valori antifascisti, di democrazia, libertà, pace, rispetto e solidarietà.

Agosto 2020 - GLI IMPEGNI DELL’ANPPIA NELLA FASE ATTUALE

L’ultima riunione del Comitato Esecutivo dell’Anppia è stata incentrata su una riflessione sulla situazione italiane ed europea a seguito della pandemia e sugli impegni dell’ Anppia nel nuovo scenario di crisi mondiale che rischia di rinvigorire i partiti della destra nazionalista e sovranista.

In questo quadro il nostro compito di antifascisti resta quello di lottare per la piena attuazione della Costituzione perché i mali che sono esplosi in questi mesi hanno le loro radici più profonde proprio nella mancata realizzazione della Costituzione e dei suoi valori.

Il nostro impegno a mantenere viva la memoria assume quindi il suo significato più profondo e più autentico: non semplice conservazione del passato, ma consapevolezza di ciò che è stato (e che ancora per tanti versi ci condiziona) per edificare un futuro più saldo, fondato sui valori della Giustizia Sociale, della Democrazia e della Libertà.

Sotto è possibile scaricare il documento completo.

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30 Marzo 2020 - UNA MINACCIA PER UN'EUROPA PACIFICA

Roma, 30 marzo 2020
Osserviamo con grande preoccupazione e con un senso di rabbia la “involuzione” autoritaria nell’Ungheria di Orban. Di un uomo che si è fatto concedere i “pieni poteri” da parlamentari ungheresi che sembrano aver perso il senso della parola democrazia. Non è un flebile venticello, ma una vera ventata autoritaria. Ecco quali mostri produce il nazionalismo ai nostri tempi.
Vedere che oggi, nella pacifica Europa, scossa profondamente da una tragica emergenza sanitaria, c’è chi ha potuto rispolverare il “principio di supremazia del capo” è un vero orrore. Oggi l’Ungheria sembra sempre più una dittatura, senza veli. Occorre che ne siamo consapevoli contro ogni minimizzazione scriteriata, colpevole e di comodo.
A fronte di parlamentari che danno i pieni poteri a un liberticida, urge che l’Europa, sorta proprio dalle ceneri dei liberticidi e dal sangue di uomini e donne antifasciste, reagisca fermamente. Si può assistere muti, pur se angosciati e storditi dalle morti di decine di migliaia di europei? Possiamo sperare di veder punita, e non solo con parole inequivocabili, la svolta autoritaria in atto nel cuore del continente?
Le forze democratiche e antifasciste europee battano un colpo.

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19 Febbraio 2020 - CONDANNA FERMA E DECISA PER LA PROFANAZIONE AL SACRARIO DI CAMERLONA

Bologna, 19 febbraio 2020
L’Anppia Emilia-Romagna condanna nella maniera più assoluta la profanazione avvenuta nel sacrario di Camerlona (Ravenna), dedicato ai caduti del Gruppo di Combattimento Cremona, reparto dell’Esercito Italiano che combatteva nel 1945 con gli alleati, contro fascisti e tedeschi, e che diede un forte contributo alla liberazione di alcune zone della Romagna.
È stata disegnata una svastica proprio sul cippo che ricorda quei combattenti per la libertà. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di profanazioni, anche nella nostra regione, accompagnate da scritte antisemite e antipartigiane e da simboli e slogan nazi-fascisti. Succede troppo spesso e tutto questo ci allarma, ci indigna profondamente.
Non bisogna sottovalutare questi segnali e ribadire la più ferma condanna contro ogni forma di revisionismo e giustificazionismo, sia del nazismo, sia del fascismo.

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14 Febbraio 2020 - APPELLO PER IL VALORE DELL’UMANITÀ, CONTRO FASCISMI, RAZZISMI E GUERRE

Roma, 14 febbraio 2020
Un pessimo inizio dell’anno in cui celebriamo il 75° anniversario della Liberazione: aggressioni e violenze di natura fascista e discriminatoria; segnali di nuove tensioni e guerre. Si reiterano azioni criminali che vedono protagonisti elementi associati a gruppi della destra radicale, che si ispirano alle idee del fascismo, del nazismo, di un nuovo e pericolosissimo razzismo.
Razzismo e discriminazione sono la matrice di tante aggressioni e violenze fisiche o verbali, di cui sono state e sono vittime migranti, ebrei, rom, persone senza fissa dimora, persone di diverso orientamento sessuale o di diversa scelta politica. In questo quadro maturano anche femminicidi, violenze, sessismi contro le donne e la loro libertà. Una recente, allarmante indagine rivela che una rilevante parte della popolazione nega o minimizza la Shoah.
Eppure la legge Mancino sancisce penalmente ogni pratica discriminatoria “per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi”. C’è un’emergenza culturale che richiede un impegno senza precedenti.
Rinnoviamo la richiesta, sostenuta da centinaia di migliaia di firme, di scioglimento delle organizzazioni neofasciste in base alla XII Disposizione finale della Costituzione e alla legge Scelba. Le risposte sono state finora sbagliate e inadeguate, tollerando l’intollerabile. Chiediamo al Governo attuale e al Ministro dell’Interno di intervenire con chiarezza e risolutezza per garantire i principi di libertà, democrazia, solidarietà, rispetto delle diversità. In questo quadro chiediamo di abrogare o modificare radicalmente i recenti decreti sicurezza riconducendoli nell’alveo dei valori della Costituzione e della Carta europea dei Diritti Umani.
La tragica situazione dei conflitti in tutto il mondo, e in particolare in Medio Oriente, pone all’ordine del giorno la lotta contro guerre ed escalation, come ripetutamente richiesto anche negli appelli di Papa Francesco contro l’economia di guerra e la corsa al riarmo. La guerra chiama la guerra. Basta! Ci rivolgiamo in particolare all’UE, troppe volte teatro di scelte contrastanti fra i suoi Stati membri, facendo venir meno il suo impegno per la pace, il disarmo, la promozione dei diritti umani, la democrazia.
Chiediamo con fermezza il rispetto del multilateralismo a guida Nazioni Unite ed in questo quadro chiediamo al Governo italiano e all’UE politiche ed interventi coordinati al fine di rompere la spirale delle tensioni e dei conflitti per costruire una pace stabile e duratura. In tanti, giovani, sindaci, protagonisti del mondo della cultura, dell’ambientalismo, dell’associazionismo e delle Istituzioni, si sono già mobilitati in molte forme in queste settimane e in questi mesi: c’è un’Italia grande e plurale che difende e rilancia i principi costituzionali, la forza della democrazia, il valore della partecipazione. Ora è il momento per tutti e per ciascuno di superare ogni residua rassegnazione e indifferenza.
Per queste ragioni lanciamo un appello al Paese per un più forte, determinato ed unitario impegno civile, sociale e politico:
per contrastare neofascismo, razzismo ed esclusione
per lottare per la pace, la libertà, i diritti, la democrazia, a 75 anni dalla Liberazione per il pieno rispetto della Costituzione repubblicana
per sostenere il disarmo ed ogni forma di solidarietà con le vittime delle guerre
Appello promosso da: ANPPIA – ANPI – CGIL – CISL – UIL – LIBERA – ARCI – Partito Democratico – ACLI – ANED – Articolo Uno – Gruppo Abele – Istituto Alcide Cervi – ARS – Coordinamento democrazia costituzionale – FIVL – Articolo 21 – Libertà e Giustizia – UISP – Sinistra italiana – Partito della Rifondazione comunista

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23 Settembre 2019 - RISOLUZIONE EUROPEA DEL 19 SETTEMBRE: UNA RISOLUZIONE SBAGLIATA STORICAMENTE E POLITICAMENTE

Roma 23 settembre 2019
Contro tutti i sovranismi, in difesa dell’Europa antifascista
La risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre sull’importanza della memoria storica in Europa evidenzia un’equiparazione fra nazismo e comunismo che ci sorprende negativamente e non ci convince affatto.
In questa risoluzione vi è senz’altro la condanna dello Stalinismo e della dittatura dell’Unione Sovietica, e questo ci pare giusto e corretto, poi però ci si avventura in interpretazioni storiche a dir poco controverse come questa “la Seconda guerra mondiale… è iniziata come conseguenza del famigerato trattato… noto anche come patto Molotov-Ribentropp e dei suoi protocolli segreti”.
Gli eventi del 1938 e 1939, a partire dal patto di Monaco (che viene bellamente ignorato nella risoluzione), vengono analizzati alla luce di interpretazioni storiche sicuramente esistenti, ma confutate da tanti altri storici.
Perché dunque il Parlamento Europeo sposa in maniera acritica tali ipotesi?
Perché si ignora che 22 o 27 milioni di russi, a seconda delle varie fonti, sono morti combattendo contro i nazisti e i fascisti? Cosa ne è, in questo contesto, persino del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, data in cui si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, proprio ad opera delle truppe sovietiche?
L’equiparazione tra nazismo e comunismo attraversa l’intera risoluzione con uno schematismo che francamente non ci si aspetterebbe in un così alto consesso. Si arriva a scrivere che “alcuni paesi Europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti”.
Il governo polacco ultrasovranista e revisionista, che ha cancellato dalle strade i nomi dei combattenti antifascisti polacchi delle Brigate Internazionali; è dunque un esempio da seguire?
Perché si esprime preoccupazione “per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici”, mentre quando ci si riferisce ai Paesi dell’Est oggi governati dai sovranisti come Orban e Kaczyński si evidenzia che “sono tornati in seno alla famiglia europea di paesi democratici liberi, ma hanno dato prova anche di successo… nelle riforme e nello sviluppo socioeconomico….”, trascurando i tratti illiberali e antidemocratici che apertamente rivendicano?
Nessuna difesa del regime di Putin, ma neanche sconti a sovranisti teorici della democrazia illiberale come il governo ungherese e il governo polacco. L’unica cosa che accomuna Putin e i suoi nemici giurati polacchi è, appunto, la visione di una società con democrazia a sovranità limitata, idea che ripugna a qualsiasi antifascista degno di questo nome.
Qui si scherza col fuoco: non si equipara quello che, aldilà dell’odio reciproco, è molto simile e si mette sullo stesso livello quello che è comunque molto diverso.
Non possiamo che augurarci che il Parlamento Europeo, espressione di una delle intuizioni più luminose dell’antifascismo italiano ed europeo, nato in una piccola isola del Mar Tirreno, luogo di confino del feroce regime fascista, riconsideri e corregga tale risoluzione.

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Luglio 2021 - PODCAST LE NOSTRE PRIGIONI

Il 23 luglio 2021 si è conclusa la pubblicazione  della serie di podcast dell’Anppia “Le nostre prigioni” che racconta la vita dei dissidenti antifascisti nelle carceri del Regime, in nove episodi.
Con la Voce narrante e i testi di Giovanni Taurasi, la Direzione artistica, il montaggio audio e il sound design di Gabriele Pierro e le musiche originali di Miniature, i podcast sono tratti dal libro “Le nostre prigioni. Storie di dissidenti nelle carceri fasciste” di Giovanni Taurasi edito dall’Anppia ed ora giunto alla seconda edizione per le Edizioni Mimesis.

Narrano le vicende di chi si è opposto al fascismo e lo ha combattuto quando esso godeva del massimo del consenso, patendo anni di carcere e di confino.

Alla vigilia del 25 luglio, anniversario della caduta del Fascismo, l’Anppia fondata da Umberto Terracini e Sandro Pertini, due dei perseguitati politici antifascisti che soffrirono le pene più lunghe da parte del Regime in nome delle loro idee, vuole con questo volume e questi racconti rendere omaggio alle tante donne ed uomini noti e meno noti, che seppero per venti anni mantenere viva la speranza e la volontà di costruire un mondo nuovo di democrazia, libertà ed eguaglianza.

L’Anppia mette questo lavoro a disposizione in particolare delle giovani generazioni nella convinzione che la conoscenza di questi fatti possa costituire il più solido fondamento per un rinnovato impegno democratico e civile per la piena realizzazione dei valori della nostra Costituzione.

Di seguito i link per scaricarli:

https://www.spreaker.com/show/le-nostre-prigioni

https://open.spotify.com/show/2l2hGj38kMM3h9vfoGdvVy

I podcast sono disponibili anche sul sito dell’Anppia:
https://anppia.it/podcast/

Settembre 2020 - ELEZIONI REGIONALI 20-21 SETTEMBRE 2020

Le elezioni regionali del prossimo 20 e 21 settembre vedono, in particolare in Toscana, scontrarsi i sostenitori di una visione democratica, solidale e antifascista e quelli di chi definisce i migranti “chihuaha” e ritiene l’antifascismo un anacronismo senza senso.
In questo quadro l’Anppia, l’Associazione dei perseguitati politici italiani antifascisti, fondata da Umberto Terracini e Sandro Pertini, invita tutte le cittadine e i cittadini a recarsi alle urne e a manifestare con il loro voto il rifiuto di ogni fascismo, razzismo e intolleranza, sostenendo il candidato Presidente e le forze politiche che meglio possono arginare questo regresso culturale e democratico e assicurare una politica ispirata ai valori antifascisti, di democrazia, libertà, pace, rispetto e solidarietà.

Agosto 2020 - GLI IMPEGNI DELL’ANPPIA NELLA FASE ATTUALE

L’ultima riunione del Comitato Esecutivo dell’Anppia è stata incentrata su una riflessione sulla situazione italiane ed europea a seguito della pandemia e sugli impegni dell’ Anppia nel nuovo scenario di crisi mondiale che rischia di rinvigorire i partiti della destra nazionalista e sovranista.

In questo quadro il nostro compito di antifascisti resta quello di lottare per la piena attuazione della Costituzione perché i mali che sono esplosi in questi mesi hanno le loro radici più profonde proprio nella mancata realizzazione della Costituzione e dei suoi valori.

Il nostro impegno a mantenere viva la memoria assume quindi il suo significato più profondo e più autentico: non semplice conservazione del passato, ma consapevolezza di ciò che è stato (e che ancora per tanti versi ci condiziona) per edificare un futuro più saldo, fondato sui valori della Giustizia Sociale, della Democrazia e della Libertà.

Sotto è possibile scaricare il documento completo.

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30 Marzo 2020 - UNA MINACCIA PER UN'EUROPA PACIFICA

Roma, 30 marzo 2020
Osserviamo con grande preoccupazione e con un senso di rabbia la “involuzione” autoritaria nell’Ungheria di Orban. Di un uomo che si è fatto concedere i “pieni poteri” da parlamentari ungheresi che sembrano aver perso il senso della parola democrazia. Non è un flebile venticello, ma una vera ventata autoritaria. Ecco quali mostri produce il nazionalismo ai nostri tempi.
Vedere che oggi, nella pacifica Europa, scossa profondamente da una tragica emergenza sanitaria, c’è chi ha potuto rispolverare il “principio di supremazia del capo” è un vero orrore. Oggi l’Ungheria sembra sempre più una dittatura, senza veli. Occorre che ne siamo consapevoli contro ogni minimizzazione scriteriata, colpevole e di comodo.
A fronte di parlamentari che danno i pieni poteri a un liberticida, urge che l’Europa, sorta proprio dalle ceneri dei liberticidi e dal sangue di uomini e donne antifasciste, reagisca fermamente. Si può assistere muti, pur se angosciati e storditi dalle morti di decine di migliaia di europei? Possiamo sperare di veder punita, e non solo con parole inequivocabili, la svolta autoritaria in atto nel cuore del continente?
Le forze democratiche e antifasciste europee battano un colpo.

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19 Febbraio 2020 - CONDANNA FERMA E DECISA PER LA PROFANAZIONE AL SACRARIO DI CAMERLONA

Bologna, 19 febbraio 2020
L’Anppia Emilia-Romagna condanna nella maniera più assoluta la profanazione avvenuta nel sacrario di Camerlona (Ravenna), dedicato ai caduti del Gruppo di Combattimento Cremona, reparto dell’Esercito Italiano che combatteva nel 1945 con gli alleati, contro fascisti e tedeschi, e che diede un forte contributo alla liberazione di alcune zone della Romagna.
È stata disegnata una svastica proprio sul cippo che ricorda quei combattenti per la libertà. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di profanazioni, anche nella nostra regione, accompagnate da scritte antisemite e antipartigiane e da simboli e slogan nazi-fascisti. Succede troppo spesso e tutto questo ci allarma, ci indigna profondamente.
Non bisogna sottovalutare questi segnali e ribadire la più ferma condanna contro ogni forma di revisionismo e giustificazionismo, sia del nazismo, sia del fascismo.

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14 Febbraio 2020 - APPELLO PER IL VALORE DELL’UMANITÀ, CONTRO FASCISMI, RAZZISMI E GUERRE

Roma, 14 febbraio 2020
Un pessimo inizio dell’anno in cui celebriamo il 75° anniversario della Liberazione: aggressioni e violenze di natura fascista e discriminatoria; segnali di nuove tensioni e guerre. Si reiterano azioni criminali che vedono protagonisti elementi associati a gruppi della destra radicale, che si ispirano alle idee del fascismo, del nazismo, di un nuovo e pericolosissimo razzismo.
Razzismo e discriminazione sono la matrice di tante aggressioni e violenze fisiche o verbali, di cui sono state e sono vittime migranti, ebrei, rom, persone senza fissa dimora, persone di diverso orientamento sessuale o di diversa scelta politica. In questo quadro maturano anche femminicidi, violenze, sessismi contro le donne e la loro libertà. Una recente, allarmante indagine rivela che una rilevante parte della popolazione nega o minimizza la Shoah.
Eppure la legge Mancino sancisce penalmente ogni pratica discriminatoria “per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi”. C’è un’emergenza culturale che richiede un impegno senza precedenti.
Rinnoviamo la richiesta, sostenuta da centinaia di migliaia di firme, di scioglimento delle organizzazioni neofasciste in base alla XII Disposizione finale della Costituzione e alla legge Scelba. Le risposte sono state finora sbagliate e inadeguate, tollerando l’intollerabile. Chiediamo al Governo attuale e al Ministro dell’Interno di intervenire con chiarezza e risolutezza per garantire i principi di libertà, democrazia, solidarietà, rispetto delle diversità. In questo quadro chiediamo di abrogare o modificare radicalmente i recenti decreti sicurezza riconducendoli nell’alveo dei valori della Costituzione e della Carta europea dei Diritti Umani.
La tragica situazione dei conflitti in tutto il mondo, e in particolare in Medio Oriente, pone all’ordine del giorno la lotta contro guerre ed escalation, come ripetutamente richiesto anche negli appelli di Papa Francesco contro l’economia di guerra e la corsa al riarmo. La guerra chiama la guerra. Basta! Ci rivolgiamo in particolare all’UE, troppe volte teatro di scelte contrastanti fra i suoi Stati membri, facendo venir meno il suo impegno per la pace, il disarmo, la promozione dei diritti umani, la democrazia.
Chiediamo con fermezza il rispetto del multilateralismo a guida Nazioni Unite ed in questo quadro chiediamo al Governo italiano e all’UE politiche ed interventi coordinati al fine di rompere la spirale delle tensioni e dei conflitti per costruire una pace stabile e duratura. In tanti, giovani, sindaci, protagonisti del mondo della cultura, dell’ambientalismo, dell’associazionismo e delle Istituzioni, si sono già mobilitati in molte forme in queste settimane e in questi mesi: c’è un’Italia grande e plurale che difende e rilancia i principi costituzionali, la forza della democrazia, il valore della partecipazione. Ora è il momento per tutti e per ciascuno di superare ogni residua rassegnazione e indifferenza.
Per queste ragioni lanciamo un appello al Paese per un più forte, determinato ed unitario impegno civile, sociale e politico:
per contrastare neofascismo, razzismo ed esclusione
per lottare per la pace, la libertà, i diritti, la democrazia, a 75 anni dalla Liberazione per il pieno rispetto della Costituzione repubblicana
per sostenere il disarmo ed ogni forma di solidarietà con le vittime delle guerre
Appello promosso da: ANPPIA – ANPI – CGIL – CISL – UIL – LIBERA – ARCI – Partito Democratico – ACLI – ANED – Articolo Uno – Gruppo Abele – Istituto Alcide Cervi – ARS – Coordinamento democrazia costituzionale – FIVL – Articolo 21 – Libertà e Giustizia – UISP – Sinistra italiana – Partito della Rifondazione comunista

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23 Settembre 2019 - RISOLUZIONE EUROPEA DEL 19 SETTEMBRE: UNA RISOLUZIONE SBAGLIATA STORICAMENTE E POLITICAMENTE

Roma 23 settembre 2019
Contro tutti i sovranismi, in difesa dell’Europa antifascista
La risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre sull’importanza della memoria storica in Europa evidenzia un’equiparazione fra nazismo e comunismo che ci sorprende negativamente e non ci convince affatto.
In questa risoluzione vi è senz’altro la condanna dello Stalinismo e della dittatura dell’Unione Sovietica, e questo ci pare giusto e corretto, poi però ci si avventura in interpretazioni storiche a dir poco controverse come questa “la Seconda guerra mondiale… è iniziata come conseguenza del famigerato trattato… noto anche come patto Molotov-Ribentropp e dei suoi protocolli segreti”.
Gli eventi del 1938 e 1939, a partire dal patto di Monaco (che viene bellamente ignorato nella risoluzione), vengono analizzati alla luce di interpretazioni storiche sicuramente esistenti, ma confutate da tanti altri storici.
Perché dunque il Parlamento Europeo sposa in maniera acritica tali ipotesi?
Perché si ignora che 22 o 27 milioni di russi, a seconda delle varie fonti, sono morti combattendo contro i nazisti e i fascisti? Cosa ne è, in questo contesto, persino del Giorno della Memoria, il 27 gennaio, data in cui si ricorda la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, proprio ad opera delle truppe sovietiche?
L’equiparazione tra nazismo e comunismo attraversa l’intera risoluzione con uno schematismo che francamente non ci si aspetterebbe in un così alto consesso. Si arriva a scrivere che “alcuni paesi Europei hanno vietato l’uso di simboli sia nazisti che comunisti”.
Il governo polacco ultrasovranista e revisionista, che ha cancellato dalle strade i nomi dei combattenti antifascisti polacchi delle Brigate Internazionali; è dunque un esempio da seguire?
Perché si esprime preoccupazione “per gli sforzi dell’attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici”, mentre quando ci si riferisce ai Paesi dell’Est oggi governati dai sovranisti come Orban e Kaczyński si evidenzia che “sono tornati in seno alla famiglia europea di paesi democratici liberi, ma hanno dato prova anche di successo… nelle riforme e nello sviluppo socioeconomico….”, trascurando i tratti illiberali e antidemocratici che apertamente rivendicano?
Nessuna difesa del regime di Putin, ma neanche sconti a sovranisti teorici della democrazia illiberale come il governo ungherese e il governo polacco. L’unica cosa che accomuna Putin e i suoi nemici giurati polacchi è, appunto, la visione di una società con democrazia a sovranità limitata, idea che ripugna a qualsiasi antifascista degno di questo nome.
Qui si scherza col fuoco: non si equipara quello che, aldilà dell’odio reciproco, è molto simile e si mette sullo stesso livello quello che è comunque molto diverso.
Non possiamo che augurarci che il Parlamento Europeo, espressione di una delle intuizioni più luminose dell’antifascismo italiano ed europeo, nato in una piccola isola del Mar Tirreno, luogo di confino del feroce regime fascista, riconsideri e corregga tale risoluzione.

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