Zolia Giuseppina
Nata a Trieste il 9.2.1903.
Impiegata. Comunista fin dal 1921, in seguito all’arresto del marito tal Jaksetich riparò nell’estate del 1927 a Milano, dove ebbe l’incarico del soccorso vittime politiche per la regione lombarda.
Fu incaricata anche di dattilografare circolari e ordini del partito clandestino. “Dai compagni di fede veniva chiamata Solidea o Dea o Bionda per il colore dei suoi capelli”.
Arrestata per ricostituzione del PCd’I e propaganda alla fine del 1927, è processata insieme all’Hofmaier Emilio il 5.3.1929 e viene condannata a 3 anni e 3 mesi di reclusione. Rifiuta di associarsi a un’istanza di grazia inoltrata dalla madre.
Liberata dalla Casa penale per donne il 2.11.1930.