
Parodi Giovanni

Nato ad Acqui (Al) il 4.8.1889.
Meccanico, comunista. A 16 anni è dirigente sindacale della FIOM, nel 1909 entra a far parte della Gioventù socialista di Torino.
Inviato al fronte nel 1916 per aver svolto propaganda antimilitarista. Riveste incarichi di responsabilità nella direzione dell’occupazione delle fabbriche nel settembre 1920.
Membro del Comitato centrale del PCd’I nel 1921, membro della Commissione interna della FIAT, membro del Comitato direttivo dei metallurgici torinesi.
Nel 1923, condannato in contumacia a 5 anni di reclusione, ripara a Mosca. Collaboratore dell’Ordine nuovo e dell’Unità, è arrestato nel corso di una missione in Italia nel gennaio 1927 e condannato dal Tribunale Speciale a 21 anni e 6 mesi di reclusione il 6.4.1928 per ricostituzione del Partito comunista italiano e propaganda sovversiva.
Sconta la condanna a Portolongone, Volterra, Padova, Castelfranco Emilia e Civitavecchia. Liberato per amnistia nell’aprile 1937.
Proposto per il confino, non è inviato perché gravemente infermo. Nel luglio 1937 espatria clandestinamente in Francia, dove dirige l’emigrazione clandestina.
Qui viene arrestato e internato a Vernet e a Les Miles, da dove riesce ad evadere nel 1941. Rientra clandestinamente in Italia.
Dirigente della resistenza, è arrestato nel 1944 e detenuto a San Vittore a Milano.
Evade con aiuto esterno. Passa in Liguria e fa parte del Triumvirato insurrezionale ligure.
Nel dopoguerra diviene segretario generale della Fiom, consultore nazionale e dirigente politico. Muore il 16.12.1962.