Graziosi Linceo
Nato a Calderara di Reno (Bo) il 17.4.1911.
Capocellula dell’organizzazione giovanile comunista, è membro del comitato di settore e partecipa a tutte le riunioni e manifestazioni di partito. “In occasione dell’anniversario della rivoluzione russa aveva preso parte, armato di rivoltella, all’inalberamento di una bandiera rossa in quel di Calderara”.
Partecipa alle riunioni nella trattoria Torre Verde, raccoglie fondi per la Spagna rossa e ascolta radio-trasmissioni di Mosca.
Arrestato il 9.11.1930, il Tribunale Speciale lo condanna il 23.9.1931 a 3 anni di reclusione.
Liberato per amnistia il 10.11.1932 dalla casa circondariale di Firenze, è nuovamente arrestato il 27.3.1937 per diffusione di notizie apprese da radio Barcellona.
La commissione provinciale lo confina a Tremiti per 5 anni: qui è condannato per rifiuto di sottostare all’imposizione del saluto fascista.
Mentre è in carcere a Lucera è deferito una seconda volta al Tribunale Speciale per organizzazione comunista operante a Bologna nel 1935-1937: condannato a 8 anni di carcere il 1.12.1938.
Liberato nell’agosto 1943 dalla casa penale di Civitavecchia, durante la Resistenza combatte nella Resistenza bolognese: partigiano della 36° brigata Garibaldi “Bianconcini”.