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Gigante Antonio

Gigante Antonio

Nato a Brindisi il 5.2.1901.(pseudonimo: Luigi Bovi, Ferruccio Lauri)

Tenace organizzatore, accanito antifascista. Nella Gioventù socialista dal 1917, subisce nel 1919 il primo arresto a Brindisi per aver preso parte ai tumulti seguiti al rifiuto dei soldati di imbarcarsi per la Libia. E’ ritenuto uno dei più attivi organizzatori delle manifestazioni contro la guerra e il colonialismo: vigilato.

Tra i fondatori del PCd’I nel 1921, è dirigente sindacale. Nel settembre 1922 si trasferisce a Roma per sfuggire alle vessazioni fasciste. Diventa sindacalista ed è eletto nel comitato direttivo della Lega. Successivamente diviene il segretario provinciale degli edili romani.

Organizza nel 1923 il grande sciopero degli edili romani con 18.000 partecipanti contro il carovita e nel 1924, durante la crisi aventiniana, organizza un grande sciopero antifascista. Aggredito dai fascisti nel 1924 e incarcerato più volte nel 1924-1925, ripara all’estero. Va in Francia e poi in Russia dove frequenta la scuola leninista a Mosca; nel 1927 è redattore di Battaglie sindacali a Parigi. In Francia fa parte della Direzione nazionale della Confederazione generale del lavoro ed effettua numerose missioni clandestine in Italia. Nel 1927 opera tra la Svizzera, la Francia e l’Italia come agente addetto ai collegamenti.

Deferito al Tribunale Speciale nel 1929, è stralciato dal processo perché latitante. Nell’aprile del 1931 si richiede nuovamente il suo arresto: pare abbia avuto ordine di uccidersi piuttosto che farsi arrestare. Fa parte del Comitato centrale del partito comunista. Arrestato a Napoli il 6.10.1933 con il nome di Ferruccio Lauri, il 25.10.1934 il Tribunale Speciale lo condanna a 20 anni di carcere. Inviato nel penitenziario di Civitavecchia, è liberato l’1.11.1942 per fine pena, essendo stata in parte condonata. Immediatamente internato a Ustica e Renicci Anghiari, evade nel settembre 1943.

Dirigente della Resistenza in Istria e a Trieste, combatte fino alla Dalmazia. E’ tra i rappresentanti del partito comunista italiano negli incontri politici e militari svoltisi in Jugoslavia per concordare una linea d’azione comune nella lotta al nazifascismo.

E’ catturato il 15 novembre 1944 dalle SS come uno dei principali capi della Resistenza: torturato, resiste eroicamente alle torture.

Ucciso nella risiera di San Sabba. Medaglia d’oro al valor militare.

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