Marzoli Alberto
Nato a Bazzano (Bo) il 8.3.1903.
Attivo dall’immediato dopoguerra, è segretario provinciale dei giovani comunisti nel 1924-26, ripetutamente fermato.
Nel giugno del 1925 nella sua casa è rinvenuto materiale di propaganda sovversiva. Si sottrae all’arresto ed espatria in Francia.
Arrestato il 6.8.1926 a Milano al suo rientro in Italia e sorpreso con un carteggio relativo al Soccorso vittime politiche.
Il 27.11.1926 è confinato a Lipari per 3 anni. Nel dicembre 1927 è arrestato al confino per ricostituzione di partito disciolto a Lipari, ma è prosciolto dalla Commissione Istruttoria del Tribunale Speciale per insufficienza di prove. Liberato il 24.11.1929. Gli viene imposta la Carta d’Identità.
Riespatria clandestinamente in Francia fino a quando rientra sotto falso nome per una missione del PCd’I. Arrestato a Milano il 16.7.1931. Il Tribunale Speciale lo condanna 12 anni e 8 mesi di carcere l’8.4.1932.
Detenuto ad Alessandria, Spoleto e Castelfranco Emilia.
Liberato per amnistia il 16.7.1934. Incluso nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Arrestato nuovamente il 26.11.1936 e confinato a Tremiti, Ponza e Bernalda per 4 anni. Nel 1937, a Tremiti, viene ripetutamente condannato per rifiuto di sottostare all’imposizione del saluto romano.
A fine pena viene riassegnato per un anno e poi ancora trattenuto come internato fino al giugno 1943. Nel 1943-45 è dirigente della Resistenza in Emilia.