Acquaviva Mario
Nato ad Acquapendente (VT) nel 1900, si trasferì presto ad Asti dove trascorse gran parte della sua vita. Attivista all’interno dell’organizzazione comunista astigiana, scrive articoli per il giornale l’Unità (che sono firmati dal compagno di fede Secondo Comune) e distribuisce materiale di propaganda antifascista. Per questo viene arrestato il 21 novembre 1926, insieme ad altri compagni di fede.
Rinchiuso prima ad Asti, poi ad Acqui, trasferito a Roma a disposizione del Tribunale Speciale il 13 agosto 1927, è condannato a 8 anni e 6 mesi di reclusione, più 3 anni di vigilanza speciale, con una nuova sentenza del 23 settembre 1927. Viene detenuto nelle carceri di Piacenza.
Nel 1929 rifiuta di associarsi alla domanda di grazia presentata dai familiari. Viene liberato in seguito all’amnistia del decennale, nel novembre 1932, ed è vigilato fino alla caduta del fascismo.
Nel 1942 è tra i promotori del Partito Comunista Internazionalista. Partigiano combattente, viene ucciso in circostanze mai chiarite l’11 luglio 1945 a Casale Monferrato, dove lavorava come contabile presso la Società Prodotti Chimici Tazzetti.