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Azzario Isidoro

Nato a Torino nel 1894

Residente a Pinerolo. Nel 1917 è “socialista di forti tendenze neutraliste” e nel 1920 è consigliere comunale a Cuneo. Tra i fondatori del PCd’I, di cui diviene uno dei dirigenti nazionali, è licenziato politico dalle ferrovie nel 1922. Nello stesso anno è tra i delegati italiani al Congresso dell’Internazionale Comunista a Mosca.

Arrestato il 6.2.1923, viene scarcerato il 13 dello stesso mese. Redattore de l’Unità e del Sindacato Rosso, è nuovamente arrestato il 25.2.1925 per incitamento all’odio di classe e rimesso in libertà provvisoria il 7.5.1925. Nel luglio è condannato a 1 mese di carcere per grida sediziose. Nel 1926 è in Urss, poi in America Centrale dove viene arrestato.

Nel suo viaggio di estradizione viene torturato sulla nave “Leme” e malmenato da alcuni ufficiali fascisti fino a renderlo fuori di senno: è rinchiuso per tutto il viaggio in un gabinetto, dove scrive frasi inneggianti al comunismo, Stralciato dal celebre “processone” contro i membri del Comitato Centrale del PCd’I perchè ammalato, viene condannato per cospirazione e propaganda comunista dal Tribunale Speciale a 10 anni di reclusione il 10 ottobre 1928.

Liberato per amnistia il 22.12.1932 e internato nel manicomio di Aversa, poi in quelli di Collegno e Racconigi, il 27.3.1934 è confinato per 5 anni a Ponza e Tremiti, dove viene condannato a 10 mesi di carcere per partecipazione alle agitazioni collettive.

Liberato il 3.3.1940, viene vigilato fino alla caduta del fascismo. Nel 1943 è a Germignaga e nel dopoguerra è riassunto nelle Ferrovie come capostazione di Luino. Eletto segretario della locale sezione dello SFI, sostiene le posizioni dei ferrovieri anarchici e denuncia la permanenza all’interno dello SFI di disposizioni ereditate dal sindacato fascista.

E’ deceduto in una casa di salute.

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