Barbieri Bruno
Nato a Reggio Emilia il 16.3.1911, ivi residente.
Il 29.2.1932 è arrestato per appartenenza al partito comunista e ammonito due mesi dopo come sovversivo pericoloso; il 9.11.1932 è prosciolto dal vincolo dell’ammonizione (amnistia del decennale).
Nel marzo 1935 è richiamato alle armi e inviato in Abissinia.
Il 12.7.1936 ritorna a Reggio Emilia.
In quanto reduce di guerra, nel 1937 viene radiato e iscritto d’ufficio al partito fascista.
Espulso subito dopo: Ricoverato all’ospedale di Bologna perché affetto da amebiasi cronica riconosciuta per causa di servizio, in ospedale affermò fra i compagni che la tessera fascista gli era stata imposta e fece parte di una cellula comunista costituita tra i militari colà ricoverati.
Il 18.3.1938 è arrestato e deferito al Tribunale Speciale.
Il 14.9.1938 è condannato a 2 anni e 10 mesi, alla libertà vigilata e all’interdizione ai pubblici uffici per propaganda comunista.
Il 7.3.1940 beneficia del R.D. del 24.2.1940 ed è dimesso dal reclusorio militare di Gaeta e rimpatriato a Reggio Emilia.
Vigilato, è ritenuto pericoloso e da arrestare in determinate circostanze.
Nel 1941 fa domanda per la revoca delle misure di sicurezza ma l’istanza è respinta.
Il 24.2.1942 è sotto le armi presso il 26° reggimento di fanteria “Bergamo” di stanza a Latisana.
Vigilato dall’autorità militare.