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Battaglia Antonino

Nato a Cardeto (Rc) 10.4.1898.

Dirigente locale del sindacato ferrovieri, licenziato nel 1925. Esponente della sezione comunista di Reggio Calabria, considerato pericoloso per l’ordine pubblico. Nel 1926 si rende irreperibile.

Nel 1927 arrestato dalla Questura di Torino perché trovato in possesso di una tessera ferroviaria e carta d’identità sotto falso nome: Membro del Comitato centrale e dell’apparato del PCd’I è denunciato al Tribunale Speciale insieme a Li Causi, il 10.11.1928 è condannato a 13 anni di reclusione all’interdizione perpetua dai pubblici uffici più 3 anni di libertà vigilata. Tradotto nella casa Penale di Volterra, non avanza domanda di grazia. Il 14.12.1930 è trasferito nella casa penale di Alessandria, nel giugno 1931 è trasferito a Nisida, il 26.11.1931 è trasferito al penitenziario di Firenze, il 3.6.1932 è mandato nella casa penale di Soriano del Cimino e poi a Civitavecchia.

Il 21.7.1934 è finalmente, dimesso dalle carceri di Civitavecchia per fine pena dopo esser stato diffidato secondo l’art. 164 della legge di PS e rimpatriato a Savignano in Puglia. Sottoposto a libertà vigilata e incluso nell’elenco delle persone pericolose da arrestare in determinate circostanze, nel 1934 è fermato in occasione della visita di Mussolini in Puglia.

Nel 1935 si trasferisce a Reggio Calabria autorizzato dal giudice di sorveglianza di Salerno con foglio di via obbligatorio. Nel 1939 il giudice di sorveglianza di Reggio Calabria ha prorogato di un altro anno il provvedimento della libertà vigilata.

Il 3.9.1940 è ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Reggio Calabria per alienazione mentale dove muore qualche mese dopo.

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