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Bauer Riccardo

Nato a Milano il 6.1.1896

Commerciante e pubblicista, antifascista. Pluridecorato e invalido della prima guerra mondiale, è un ex iscritto al partito liberale democratico, consigliere della disciolta associazione “Controllo democratico”.

Redattore capo del settimanale “Il caffè” dal luglio 1924 al gennaio 1925. Il 28.11.1926 è arrestato ad Argegno (Como) quale “irriducibile antifascista” e denunciato a quella R. Procura per favoreggiamento nel tentato espatrio clandestino del socialista schedato Carlo Silvestri e di Giovanni Ansaldo: il 5.5.1927 la Commissione provinciale per il confino di Milano lo condanna a 2 anni di confino e lo invia a Ustica.

La pena gli viene ridotta a 1 anno per il natale seguente e pertanto è liberato da Lipari il 7.4.1928 per la pasqua. Nuovamente arrestato il 14.12.1930 e deferito al Tribunale Speciale come dirigente del movimento Giustizia e Libertà, viene condannato a 20 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, 3 anni d vigilanza speciale per aver, in Milano, in Sardegna e altrove, concertato di provocare l’insurrezione armata e la guerra civile nel Regno attraverso l’organizzazione clandestina “Giustizia e libertà”.

Sconta la pena nella casa penale di Alessandria. Nel 1932 gli è tolta l’autorizzazione a leggere e a scrivere durante la detenzione e nel 1933 è trasferito a Regina Coeli, a Roma mentre nel 1938 è incluso nell’elenco dei sovversivi attentatori capaci di atti terroristici (cat. 1).

A fine pena, il 29.10.1939, viene nuovamente confinato per 5 anni a Ventotene come elemento socialmente pericoloso in linea politica. Le autorità dell’isola segnalano il 1.1.1940 che si affianca ai peggiori elementi quali Rossi, Pertini e Fancello dimostrando apertamente la sua profonda avversione al regime fascista.

Ininterrottamente pedinato, il 21.1.1942 è sempre al confino e costantemente sorvegliato. Liberato dopo la caduta del fascismo, nel settembre1943 prende parte al primo convegno clandestino del Partito d’Azione e dopo l’8 settembre è tra gli organizzatori della Resistenza e capo della Giunta Militare del Partito d’Azione a Roma.

Dopo la liberazione di Roma, il 4.6.1944, si trasferisce in Italia settentrionale e continua la lotta partigiana. Nel dopoguerra è consultore nazionale e presidente del comitato consultivo del Partito d’Azione. Presidente della Società Umanitaria di Milano.

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