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Biagiotti Arrigo

Nato a Sesto Fiorentino (Fi) il 23.10.1895.

Segretario della sezione social-comunista di Sesto Fiorentino tra il 1919 e il 1920, è consigliere comunale dello stesso paese nel 1920-22.

Impiegato ferroviario, viene licenziato per i suoi principi politici e per aver scioperato.

Il 24 gennaio 1926 viene arrestato con altri per aver diffuso materiale sovversivo in occasione della “settimana di Lenin” e per offese al primo ministro: condannato dal Tribunale Speciale il 12.3.1927 a 7 anni e 3 mesi più 1000 lire di multa per organizzazione comunista tendente all’insurrezione armata contro lo Stato ed incitante all’odio di classe.

Liberato per condono, su richiesta dei familiari, nell’agosto 1929, sembra aderire al fascismo tanto che viene espulso dal partito comunista. In realtà, continua la sua attività clandestina, nuovamente arrestato per attività comunista a Sesto Fiorentino, il 9.11.1936 è confinato per 5 anni a Tremiti, Ventotene, S. Mauro Forte, Pisticci, Verbicaro.

Alle Tremiti il 21 luglio 1937 viene condannato per aver manifestato contro l’obbligo del saluto romano, mentre il 12 agosto 1939 viene nuovamente condannato a 4 mesi di reclusione per aver auspicato pubblicamente la fine del fascismo e aver invitato la massa ad astenersi dal lavoro.

Liberato il 19 dicembre 1940, dopo l’8 settembre 1943 partecipa alla Resistenza ed è comandante di una formazione Sap nella II zona di Firenze.

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