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Bietolini Antonio

Nato a Perugia il 13.6.1900.

Arrestato il 24.9.1929 a Torino per attività comunista (è ritenuto emissario del PCd’I e occuparsi di agevolare l’espatrio clandestino di confinati fuoriusciti), viene deferito al Tribunale Speciale e prosciolto per insufficienza di prove il 13.12.1929.

Ammonito il 5.4.1930, viene arrestato nel gennaio 1931 mentre tenta di espatriare e nuovamente deferito al Tribunale Speciale per organizzazione comunista a Torino.

Il 20.4.1931 il Tribunale Speciale lo condanna a 4 anni di reclusione che sconta a Padova. E’ compreso nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze.

Liberato per amnistia l’11.11.1932, viene arrestato per la terza volta mentre si trova a Roma il 25.11.1933 per riorganizzazione delle cellule comuniste della Capitale e deferito al Tribunale Speciale.

E’ condannato il 19.7.1934 a 13 anni di reclusione e inviato a Castelfranco Emilia e quindi a Fossano per ragioni disciplinari (aveva partecipato ad un reclamo collettivo per cui era stato anche condannato a 15 giorni di cella aggravata).

Liberato il 29.11.1939 per fine pena, era vigilato fino al 1943, anno in cui viene inserito nel Bollettino delle Ricerche per arresto.

Liberato per condono il 25.11.1939, riprende l’attività comunista a Milano e nel marzo 1943 è tra gli organizzatori degli scioperi alla Pirelli e all’Alfa.

Ricercato dalla polizia, si sposta in Veneto e quindi in Friuli: è tra gli organizzatori della Resistenza ed ispettore delle brigate Garibaldi dopo l’8 settembre.

Caduto in mano ai tedeschi, viene fucilato a Valdagno (Vi) il 3 luglio 1944.

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