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Bolis Luciano

Nato a Milano il 17.4.1916.

Dottore in lettere, antifascista. Componente del movimento Giustizia e Libertà.

Arrestato nella primavera del 1942 per appartenenza ad organizzazione antifascista comprendente elementi di varie tendenze politiche, il 24.11.1942 viene condannato a 2 anni di reclusione e inviato a Castelfranco Emilia.

Liberato nell’agosto 1943, è tra gli organizzatori del Partito d’Azione. E’ costretto a riparare in Svizzera dopo le giornate del 9-10 settembre 1943 di Milano e viene internato nel Paese elvetico.

Riacquisita la libertà, vuole ritornare in Italia e diventa comandante partigiano in Liguria: ispettore regionale delle formazioni Giustizia e Libertà.

E’ arrestato a Genova nel febbraio 1945 e ferocemente torturato per più giorni tanto da tentare il suicidio per porre fine al supplizio.

Ricoverato e salvato in extremis, riesce a riprendersi e poco prima del 25 aprile un gruppo di audaci partigiani, camuffati da Brigate Nere, riescono a sottrarlo ai piantoni e a metterlo in salvo.

Nel dopoguerra ricoprì dapprima importanti cariche nel PdA, sia a livello regionale che nazionale, quindi fu tra i fondatori dell’Istituto Storico della Resistenza in Liguria e suo direttore fino al 1953. Egli dedicò però soprattutto la sua vita alla causa federalista europea, ricoprendo cariche di primo piano nel Movimento Federalista Europeo (vice segretario nazionale e poi segretario aggiunto).

Nel 1963 costituì con la sua compagna Ines la ” Fondazione Europea Luciano Bolis” con l’obiettivo di approfondire la teoria del federalismo e avviare una riflessione sui problemi della pace nel mondo e promuovere studi e ricerche riguardanti la storia del processo di unificazione europea.

Per quindici anni  è stato inoltre un alto funzionario del Consiglio d’Europa.

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