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Bonelli Ricciardo

Nato a Pescia (Pt) il 26.5.1892.

Segretario della Confederazione dei lavoratori della terra di Siena e consigliere comunale a Pescia, è nel PCd’I dal 1921 e viene ripetutamente fermato, arrestato e denunciato numerose volte per istigazione all’odio di classe e congiura contro lo Stato: sempre prosciolto.

Candidato alle elezioni politiche del 1924, viene attentamente sorvegliato e nel 1924 veniva sorpreso dal fascista Ernesto Quinti, infiltratosi tra i sovversivi, a distribuire materiale comunista: nel suo domicilio venivano trovati oltre trentamila manifestini e l’elenco dei fiduciari comunisti in Toscana.

Arrestato il 20.8.1925 per attività comunista e prosciolto per amnistia il 19.5.1926, si rende irreperibile.

Il 11.12.1926 viene confinato in contumacia per 5 anni. Arrestato a Padova il 6.12.1926 e inviato nella colonia di Lipari (la pena era stata ridotta a 3 anni), viene colpito da mandato di cattura emesso dal Tribunale Speciale (23.6.1927) e condannato a 7 anni di reclusione e alla libertò vigilata per 3 anni per organizzazione e propaganda comunista.

Liberato per amnistia il 14.11.1932 e sottoposto alla libertà vigilata (revocata il 12 gennaio 1933, veniva attentamente sorvegliato. Era ancora vigilato nel 1942.

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