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Bussanich Vittorio

Nato a Taranto il 20.7.1907.

Schedato come giovane comunista dal 1922, sempre impegnato nell’attività clandestina soprattutto nella diffusione di stampa.

Dal maggio 1927 è classificato come attentatore in quanto, in occasione della visita del re a Trieste, colloca d’accordo con Giuseppe Gaddi una bandiera rossa su un pennone. Per impedire ai fascisti di toglierla, lega al palo un falso tubo di gelatina con la dicitura “esplosivo ad alto potenziale”.

La bandiera viene ammainata solo dopo alcune ore dagli artificieri. Arrestato per ricostituzione del Partito comunista italiano e propaganda comunista, viene deferito al Tribunale Speciale il 23.7.1927 e condannato a 6 anni e 3 mesi di reclusione. Sconta questa pena a Perugia e a Padova.

Liberato per amnistia il 10.11.1932 e iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Il 21.3.1935 è nuovamente deferito al Tribunale Speciale che lo condanna, sempre per riorganizzazione comunista, a 8 anni di reclusione e lo invia a Pianosa.

Liberato per condono il 31.12.1937, viene subito confinato a Palmi, Guardavalle, Gasperina e Monteroduni per 5 anni.

Al confino viene ripetutamente condannato per infrazione agli obblighi. A fine pena, il 30.3.1943, è trattenuto come internato.

Evade il 15.1.1944.

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