Cao Vittorio
Cao Vittorio, figlio di Giovanni e di Di Lena Teresa, è nato a Rivignano (Ud) l’11.8.1901, muratore, anarchico.
Militare nell’Arma di Cavalleria tra il 1920-1922, emigra regolarmente in Austria nell’agosto del 1922, per poi passare in Belgio e risiedere definitivamente nel Granducato di Lussemburgo, più precisamente a Dudelange.
Qui lavora inizialmente come manovale per le costruzioni ferroviarie e poi, fino al maggio 1937, in una fonderia. Nel 1929 si sposa con una cittadina lussemburghese e ha 4 figli. Segnalato quale accanito sovversivo anarchico, è ammonito dalla polizia lussemburghese. Dal 1935 al 1937 è regolarmente iscritto alla LIDU (Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo).
Nel maggio 1937 parte per la Spagna, attraversando clandestinamente i Pirenei. Arriva a Fugureas e poi ad Ambacete, dove è assegnato alla sezione anticarro della 45° Divisione Rossa, dalla quale dipendeva la 12° Brigata Internazionale Garibaldi. Da Ambacete, poi è trasferito a Huesca.
Nell’agosto 1939 rientra a Lussemburgo.
Arrestato dai tedeschi nell’estate del 1940 e incarcerato a Esch sur Alzette, viene poi consegnato alle autorità italiane alla Frontiera del Brennero. Portato a Udine, la Commissione provinciale per il confino lo invia per 4 anni a Tremiti con ordinanza del 30.10.1940. Durante il periodo di confino, le autorità scrivono: “non ha dato prova indubbia di ravvedimento” e “mantiene inalterate le sue idee”.
Prosciolto dal confino l’8.9.1943 rientra in Friuli, a Codroipo. Nel marzo 1944 risulta essersi allontanato “per ignota direzione”. Infatti, entra nelle file partigiane, commissario politico nella Brigata Garibaldi – Tagliamento col nome di battaglia di “Biella”. Alla fine della guerra rientra a Lussemburgo.
Muore il 24 luglio 1956 folgorato da una scarica elettrica, mentre era al lavoro in miniera.