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D’Agostino Filippo

Nato a Gravina di Puglia (Ba) il 15.3.1885

Marito di Rita Maierotti “sovversiva pericolosa”, è consigliere provinciale e consigliere comunale di Bari per la minoranza socialista e quindi comunista.

E’ uno dei licenziati politici dalle ferrovie dell’agosto del 1922 in seguito allo sciopero di Bari. In relazione con Lazzari, Bordiga e Bombacci, nel febbraio 1923 viene denunciato per insurrezione contro i poteri dello Stato: prosciolto perché il fatto non sussiste.

Per paura di rappresaglie da parte dei fascisti si allontana da Bari con la moglie, recandosi a Roma e poi a Trieste. Nel capoluogo friulano è redattore del quotidiano Il lavoratore comunista. Fa parte nel 1924-1926 dell’apparato della Direzione del PCd’I e soggiorna tra Roma e Milano dove subisce vari fermi.

Nel 1924 è anche amministratore de “Lo Stato Operaio”. Viene arrestato per associazione sediziosa, è dimesso per amnistia. Viene nuovamente arrestato il 24.11.1926 e confinato il 29.12.1926 per 5 anni a Ustica, Favignana e Ponza.

Nel marzo del 1927 viene deferito al Tribunale Speciale per attività comunista svolta anteriormente al settembre del 1925: è condannato a 4 anni di reclusione il 7 maggio 1927. Scontata la condanna, viene rimandato al confino nella colonia di Ponza. Liberato il 24.2.1932 per fine periodo, è diffidato.

Iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Viene arrestato per la terza volta il 19 dicembre 1943 e rinchiuso a Regina Coeli a disposizione dell’Ufficio Politico della Questura di Roma.

Il 4 gennaio 1944 viene deportato con altri 330 uomini al KZ Mathausen: il 14 luglio del 1944 viene assassinato nel Castello di Hartheim vicino a Linz.

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