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Dal Monte (o Dalmonte) Giovanni

nato a Castel san Pietro (Bo) il 2.1.1899

Residente ad Avezzano (Aq), meccanico, comunista. Attivo dall’immediato dopoguerra, è ardito del popolo.

Viene considerato ostile alle autorità e fervente sovversivo. Nel 1921 viene processato per mancato omicidio di un fascista e assolto per non aver commesso il fatto il 28.2.1921.

Nel luglio 1925 viene condannato dal tribunale di Bologna per omessa denuncia d’armi. Trasferitosi a Bologna, è qui elemento attivo nella locale organizzazione comunista.

Viene arrestato il 25.7.1931 ma, mentre veniva accompagnato in Questura, tenta di evadere e si rende perciò responsabile anche di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Il Tribunale Speciale lo assolve da questa imputazione perché non vi erano prove sufficienti a stabilire se il Dal Monte “usò violenza o minaccia a pubblico ufficiale mentre tentava di fuggire gettandosi dall’automobile che lo trasportava in questura, potendo sorgere il dubbio che invece, abilmente, suia riuscito ad eludere la vigilanza degli agenti stessi”.

Deferito al Tribunale Speciale, viene condannato il 5.4.1932 a un anno di carcere. Sconta questa pena nella casa circondariale di S. Maria Capua Vetere. A fine pena, temendo che volesse espatriare, viene confinato dalla commissione provinciale per 5 anni. Inviato nell’isola di Ponza.

Qui è ripetutamente condannato per partecipazione ad agitazioni collettive subendo 18 mesi complessivi di carcere. Il 20.1.1939, terminata la condanna, viene riassegnato al confino per altri 5 anni per la sua cattiva condotta, avendo frequentato i peggiori elementi della Colonia.

E’ inviato a Ponza e ad Avezzano. Liberato condizionalmente il 22.6.1942, viene diffidato. E’ comunque autorizzato a risiedere con la sua famiglia ad Avezzano.

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