Skip to main content

Della Maggiora Michele

Nato a Ponte Buggianese (Pt), il 17.12.1898.

Invalido di guerra, è coinvolto nel 1921-22 in scontri armati contro i fascisti: in particolare fa parte di una Lega di contadini che conterà 4 morti dovuti allo squadrismo di Amerigo Dumini.

Iscritto al partito comunista dal 1924. Espatria clandestinamente nel 1927 in cerca di lavoro e si dirige in Francia: a Marsiglia continua a professare le proprie idee politiche. E’ fermato a Ventimiglia il 9.11.1927 all’atto di rientrare nel Regno per curarsi. Diffidato.

Nel proprio Paese natio è accolto da scherno, persecuzioni e vessazioni di ogni sorta ad opera dei fascisti locali fino a subire bastonature e minacce di morte. Si ricovera in ospedale per tubercolosi polmonare contratta in guerra: “uscito dall’ospedale civile di Pescia, in Ponte Buggianese, con la correità del comunista schedato Spadoni Bruno, uccideva i fascisti Buonamici Giovanni e Moschini Gino e sparava pure, senza colpirlo, contro certo Baldasseroni Cesare” il 16.5.1928.

E’ arrestato per strage al fine di attentare alla sicurezza dello Stato e suscitare la guerra civile dopo un breve inseguimento. Al processo il Pubblico ministero Carlo Baratelli rifiuta di sostenere l’accusa di strage e quindi di richiedere la condanna a morte e viene sostituito dall’avvocato Massimo Dessy.

Michele Della Maggiora rifiuta ripetutamente l’assistenza religiosa. Il 17.10.1928 il Tribunale Speciale lo condanna alla pena di morte mediante fucilazione: muore a Ponte Buggianese alle ore 6,27 del 18.10.1928 gridando “Abbasso il fascismo”. E’ il primo fucilato su sentenza del Tribunale Speciale, trasferitosi per l’occasione a Lucca “per dare un esempio di maggiore efficacia”.

Prima di morire Della Maggiora dirà che “la mia situazione non era speciale: molti lavoratori erano trattati come me. Eravamo come schiavi. Non potevamo parlare. Non potevamo cercarci lavoro nei paesi vicini”.

X