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Di Donato Antonio

Nato a Cerignola (Fg) il 7.9.1896.

Attivo dal 1919, è nel PCd’I dal 1921. Segretario della Camera del lavoro di Cerignola e contabile della cooperativa “La Falce”, è arrestato nel febbraio 1923 nell’ambito del processo al gruppo dirigente del PCdI.

Assolto, viene ripetutamente fermato negli anni successivi.

E’ arrestato il 19.11.1926 e confinato a Favignana e Ustica per 2 anni. A Ustica viene arrestato nell’ottobre 1927 per ricostituzione del PCd’I nell’isola: assolto poco dopo.

Liberato il 17.11.1928 per fine periodo, è vigilato: nuovamente arrestato a Cerignola il 12.9.1929 per organizzazione comunista. Il 6.12.1929 il giudice istruttore del Tribunale Speciale lo proscioglie per insufficienza di prove ma è comunque confinato a Lipari per 5 anni.

Ripetutamente condannato per agitazioni collettive, sconta 11 mesi complessivi di carcere. Nel 1932 è nuovamente processato dal Tribunale Speciale per attività antifascista svolta a Lipari: prosciolto una seconda volta in sede istruttoria.

Trasferito a Ponza, qui subisce nel 1934 altri 7 mesi di carcere per oltraggio a pubblico ufficiale. Liberato l’11.8.1935 per fine periodo, viene arrestato l’ennesima volta per organizzazione comunista nella primavera del 1937: è condannato dal Tribunale Speciale il 20.10.1937 a 17 anni di carcere.

E’ inviato nella casa circondariale di Fossano. Si legge nella sentenza:

“verso la fine del 1935 tornava a Cerignola, dal confino, il vecchio e irriducibile comunista Di Donato Antonio, già tre volte assolto per insufficienza di prove da questo tribunale […]. Subito, quale persona di fiducia del pure vecchio e pericoloso Di Vittorio, fuoriuscito, si diede a svolgere attività antinazionale”.

Scarcerato nell’agosto 1943.

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