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Domaschi Giovanbattista

Nato a Verona il 30.12.1891.

Attivo dall’anteguerra, è arrestato e condannato ad 1 anno e 3 mesi di reclusione nel maggio 1922 per attività sovversiva.

Militante socialista, passa successivamente al movimento anarchico di cui diviene fiduciario per la zona di Verona. Arrestato nel dicembre 1924 quale responsabile della raccolta fondi per le vittime politiche, espatria dopo il rilascio per brevissimo tempo in Francia nel 1925. Rientrato in Italia, è arrestato nel novembre 1926 e confinato a Favignana e Lipari per 5 anni il 14.2.1926. Protagonista di tentativi di evasione, viene condannato dalla Corte d’assise a 3 anni, 20 giorni di reclusione.

Deferito al Tribunale Speciale con l’accusa di cospirazione vista la sua attività politica antecedente al 1928, è condannato a 15 anni di reclusione. Inviato nel reclusorio di Fossombrone.

Tradotto nel carcere di Messina per essere processato per i reati commessi al confino di Lipari, riesce ad evadere: “Decorsa notte mediante effrazione cancellata finestra et scalata evasero dal locale carcere giudiziario ove erano detenuti confinati politici Domaschi Giovanbattista e Spangaro Antonio”. Ritrovato, è nuovamente catturato il 19 febbraio del 1929. Subisce altri processi e altre condanne.

Nel 1932 è trasferito da Fossombrone a Piacenza e nel marzo 1933 incluso nell’elenco dei sovversivi attentatori. Il 18 febbraio 1936, terminata la condanna detentiva, è tradotto a Ponza per espiare il rimanente periodo di confino e nel luglio 1939 trasferito a Ventotene. Riassegnato al confino per 5 anni l’11 dicembre 1939 per la persistente cattiva condotta politica.

A fine pena viene trattenuto come internato, nel settembre del 1943 è a Renicci Anghiari (Ar).

Liberato nel settembre 1943, prende immediatamente parte alla lotta resistenziale: catturato dai nazisti, è deportato in Germana e ucciso a Dachau il 23.2.1945. In una lettera del 1938 alla sorella Rosa “ se … mi parli di colpe che hanno le loro origini nel tempo remoti per me, sono di quelle colpe che hanno un valore immenso, grandioso e che rappresentano un mio orgoglio”.

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