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Fedeli Armando

Nato a Perugia il 28.1.1898

Nel 1913 entra nella Gioventù anarchica ma nel 1917 passa nel Partito socialista. Nel dopoguerra è ardito del popolo e nel 1921 tra i fondatori del PCd’I: segretario della FGCI umbra.

Subisce numerosi fermi fino al 1926, quando espatria clandestinamente. Segnalato in Francia, Urss, Belgio. Rientrato a Torino, qui è arrestato il 20.9.1929 nel corso di una missione: accusato di ricostituzione del PCd’I e propaganda, è condannato dal Tribunale Speciale il 28.11.1929 a 13 anni e 3 mesi di reclusione. Sconta questa pena nei reclusori di Portolongone, Piacenza e Civitavecchia.

Liberato per amnistia il 27.9.1934, iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze. Espatria nel 1935 e dall’agosto 1936 è in Spagna quale organizzatore delle formazioni antifranchiste. “E’ capo della sezione italiana della CGT ed è molto quotato nel POUM”. Fa parte dello stato maggiore della Brigata Internazionale Antifascista. Iscritto in Rubrica di Frontiera per arresto.

Riparato in Francia all’inizio del 1939, è arrestato a Nizza nel marzo 1940 e consegnato alla polizia italiana. Il Tribunale Speciale lo condanna il 18.10.1940 a 2 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 2000 lire per espatrio clandestino. Beneficia di condono ma il 13.11.1940 è assegnato per un anno alla casa di lavoro di Imperia. Qui rimane per due anno e, a fine pena, è confinato a Ventotene per 5 anni quale pericoloso.

Liberato nell’agosto 1943, è organizzatore della lotta partigiana in Umbria. Nel dopoguerra è membro del Comitato centrale comunista e fa parte della Consulta Nazionale. Dal 1946 è deputato e poi senatore. Dirige per alcuni anni le scuole centrali del PCd’I.

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