
Gidoni Bonaventura

Nato a Trecenta (Ro) l’11.7.1900.
Iscritto al partito comunista dal 1921, è arrestato il 28.8.1926 e processato dal Tribunale Speciale come funzionario della direzione comunista per la creazione di un esercito rivoluzionario, cospirazione, propaganda, istigazione di militari alla disobbedienza, istigazione alla lotta armata contro le classi borghesi e il Pnf, oltraggio, vilipendio ecc.
Il Tribunale Speciale lo condanna nel celebre “processone” del 4.6.1928 a 15 anni, 4 mesi e 5 giorni di reclusione. Sconta la pena nei reclusori di Fossano, Parma e Civitavecchia. In carcere è altresì condannato a 2 anni, 6 mesi e 20 giorni di segregazione cellulare. Rifiuta di associarsi alla domanda di grazia presentata da un familiare. Liberato il 25.12.1933, diffidato.
Riprende l’attività clandestina e il 6.10.1936, dopo esser stato arrestato dall’Ovra nel 1935 e prosciolto, è confinato a Tremiti e Ventotene per 5 anni per “organizzazione comunista a Milano e provincia”.
A fine pena trattenuto come internato. Liberato nel settembre 1943. Partigiano combattente nella brigata “G. Tasso”.
Liberato da Civitavecchia il 25.12.1933.