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Gnudi Ennio

Gnudi Ennio

Nato a San Giorgio di Piano (Bo) il 18.1.1893. (pseudonimi: Gudi Oreste, Jadè, Judi, Goliot Ernesto, Pozza Giuseppe, Benassi Ezio).

Dirigente del Sindacato ferrovieri italiani nel 1919, è sindaco socialista di Bologna nel novembre 1920 quando l’amministrazione comunale è sciolta pochi giorni dopo i tragici fatti di palazzo d’ Accursio.

Tra i fondatori e dirigenti del PCdI, è eletto deputato nel 1921 ma la sua nomina non viene convalidata per l’età. Licenziato dalle ferrovie nel 1923, nel febbraio 1923 è arrestato per attentato alla sicurezza dello Stato: assolto nell’ottobre 1923 per insufficienza di prove ma condannato a una multa di lire 500 per abbandono del posto di lavoro. Da allora alterna attività politica clandestina in Italia a vari incarichi all’estero, in Francia, Urss, Usa, Belgio, Germania, Svizzera, ecc.: iscritto in Rubrica di Frontiera.

Ricopre vari incarichi importanti: a Parigi diviene il segretario della Centrale dei gruppi italiani in Francia. Espulso nel settembre 1927 per intensa attività comunista, è portato alla frontiera belga ma non espatria e continua, clandestinamente, la propria attività in Francia. Il 20.4.1928 è spiccato un mandato di cattura nei suoi confronti: deferito al Tribunale Speciale per associazione comunista e propaganda sovversiva, è prosciolto da tre processi perché latitante.

Nel maggio 1929 è segnalato negli Stati Uniti proveniente dal Messico e diretto in Argentina per organizzare il partito comunista tra gli italiani emigrati in Sud America. In seguito ritorna nel 1933 in Europa e svolge attività sovversiva tra la Francia e la Svizzera, dove vive.

Dal 1938 è ancora negli Stati Uniti, dove diviene il capo dei gruppi comunisti americani. Rientrato in Italia nel 1945, diviene segretario generale del Sindacato Ferrovieri Italiani.

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