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Leone Francesco

Leone Francesco

Nato a Sant’Anna del Brasile (Brasile) ) il 13.3.1900.

Meccanico, comunista. Tra i fondatori del PCdI a Livorno nel 1921, è capo degli Arditi del Popolo di Vercelli e redattore di “Risaia”, del “Bolscevico”, della “Voce della Gioventù”.

Ripetutamente processato per motivi politici nel 1922-1923, frequenta l’Accademia militare a Mosca nel 1923-1925. Rientra a Parigi nel 1926 ed è tra gli organizzatori del 3° Congresso del PCdI a Lione.

Colpito da mandato di cattura del giudice istruttore di Novara il 3.11.1926 a seguito dell’omicidio di Luigi Coppi, si rende latitante. Il 27.5.1927 è assolto per insufficienza di prove.

Rientra in Italia all’inizio del 1927 e diventa redattore de “l’Unitàii” e di “Stato operaio”. E’ arrestato per associazione comunista e propaganda sovversiva: condannato dal Tribunale Speciale il 26.10.1928 a 7 anni e 6 mesi di reclusione.

Sconta questa pena nelle case penali di Sassari, Portolongone, Parma, Alessandria e Civitavecchia. Liberato il 27.5.1933 per fine pena, espatria nel 1934 e partecipa al movimento insurrezionalista brasiliano.

Iscritto nell’elenco delle persone pericolose da arrestare in determinate circostanze. Nel 1935 è nuovamente in Francia, come responsabile del Soccorso Rosso.

E’ tra i primi ad accorrere in Spagna nell’agosto 1936: commissario politico della Centuria Gastone Sozzi e poi capitano del battaglione Garibaldi. Gravemente ferito in combattimento.

Nel 1938 è in Francia, redattore de “laVoce degli Italiani”. Arrestato nel settembre 1939, fugge dal campo di Vernet.

Organizzatore del movimento partigiano francese, è arrestato dall’Ovra nel luglio 1943 e tradotto in Italia ma liberato di partigiani di Cuneo nell’ottobre 1943.

Ispettore generale delle Brigate Garibaldi nel 1943-1945.

Deputato alla Costituente, è poi Senatore di diritto.

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