Scoccimarro Mauro
Nato ad Udine il 30.10.1895.
Dottore in scienze sociali, comunista. Interventista, partecipa come volontario alla prima guerra mondiale.
Si iscrive al Psi nel 1917, direttore del Lavoratore friulano. Nel PCd’I dal 1921, redattore dell’Ordine nuovo, partecipa al IV Congresso dell’Internazionale comunista. Membro del Comitato centrale del partito, a lungo bordighista, aderisce poi alle posizioni di Gramsci e dà un valido contributo all’organizzazione del III Congresso del partito comunista. Ripetutamente fermato, arrestato nel novembre 1926 e confinato a Favignana per 5 anni.
Nel gennaio del 1927, è deferito al Tribunale Speciale e condannato a 20 anni, 4 mesi e 5 giorni di reclusione il 6.4.1928, l’accusa: creazione di esercito rivoluzionario, cospirazione, propaganda, istigazione di militari alla disobbedienza, istigazione alla lotta armata contro le classi borghesi e il Pnf, oltraggio, vilipendio ecc.
Detenuto a Santo Stefano, Lucca, Padova e Civitavecchia. Dimesso per amnistia nel febbraio 1937, ma nuovamente confinato (Ponza, Ventotene) per 5 anni. A fine pena, riassegnato per 3 anni. Il periodo di confino è segnato da acuti dissensi con Terracini (culminati con l’espulsione di quest’ultimo dal partito) sul carattere imperialistico della guerra e sull’ampiezza che doveva assumere l’alleanza antifascista.
Liberato nell’agosto 1943, assume un atteggiamento ostile al governo Badoglio. Ministro delle finanze nel III governo De Gasperi, membro della Consulta, deputato della Costituente, senatore di diritto.
Presidente della Commissione centrale di controllo del PCd’I fino alla morte avvenuta il 2.1.1972.