L’anima nera d’Europa

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Autore: Davide Conti

Edito da: Edizioni Anppia 2022

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Descrizione

L’Europa unita e democratica, nata dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e allargatasi dopo il crollo del muro di Berlino, è attraversata da una profonda crisi politica e sociale che la pandemia mondiale covid-19 ha ulteriormente acuito. Nel suo seno, in modo sempre più evidente, cresce una «anima nera» rappresentata dalle istanze populiste e da quei partiti e movimenti di estrema destra che partendo dalla messa in discussione del lascito storico dell’antifascismo e della Resistenza hanno occupato spazi sempre maggiori in seno alle società degli Stati del Continente.

Il libro si concentra sul rapporto tra memoria storica e democrazia analizzando i casi (come la Risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019) in cui attraverso l’uso politico del passato, sia da parte delle istituzioni europee sia dei singoli Stati, si producono nel presente degli arretramenti sul piano dei diritti, del sapere critico e della partecipazione democratica.

I casi dei governi della Polonia e dell’Ungheria, e gli stretti legami economici dei governi di Varsavia e Budapest con i grandi complessi economico-industriali europei, sintetizzano questa meccanica e segnalano i punti critici sui quali le organizzazioni e le istituzioni democratiche nazionali e sovranazionali sono chiamate ad operare per tutelare ed estendere i diritti emersi all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale e affermatisi come impianti valoriali generali ovvero: l’eredità storica, politica, culturale e costituzionale dell’antifascismo e l’unità europea come patrimonio comune dei popoli del Continente e lascito dei «padri» che scrissero, al confino fascista, il Manifesto di Ventotene.