Descrizione
Il momento epico della Resistenza ha oscurato nella memoria civile collettiva l’esperienza della precedente lotta non armata e sulla storia dell’antifascismo tra le due guerre è calata una coltre di silenzio. Eppure furono oltre 5000 i dissidenti condannati per le loro idee nel corso del Ventennio e proprio nelle prigioni prese forma quell’idea embrionale di democrazia che poi, attraverso le ferite della guerra e della lotta di Liberazione, si sostanziò nella Costituzione italiana, firmata, per una nemesi della storia, proprio da un detenuto politico come Umberto Terracini, che aveva subito una delle condanne più pesanti del Tribunale Speciale fascista.
Attraverso la ricostruzione della vita dei dissidenti all’interno dei luoghi di detenzione del regime, il volume in venti capitoli, uno per ogni anno della dittatura fascista, ci riconsegna uno spaccato significativo dell’antifascismo in galera e le storie di un centinaio di loro, scelti tra detenute e detenuti, celebri e meno noti, di diverso orientamento politico e origine geografica, in modo da coprire tutto il territorio nazionale.