Differenti per età e contesto, queste ragazze del secolo scorso sono state protagoniste del loro destino e hanno compiuto una scelta o dovuto reagire agli eventi in tempi in cui il pericolo era quotidiano, costrette a “costruirsi un coraggio”, come dice Giovanna Marturano.
Il progetto si propone come sussidio didattico per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado per due motivi.
Il primo sembrerebbe ovvio e scontato: offrendo uno spaccato delle condizioni in cui vissero e operarono consapevolmente ragazze e giovani donne sotto il regime fascista e durante l’occupazione tedesca in Italia ed Europa, stimola al confronto immediato tra passato/presente e spinge alla testimonianza come esigenza di lasciare traccia di sé e del proprio vissuto, se ritenuto significativo per le generazioni future.
Ma oggi cosa è significativo per i giovani? Che idea di libertà si rappresentano? Per cosa varrebbe la pena di resistere e combattere?
Il secondo, a nostro avviso più decisivo sul piano della didattica della storia, consiste nel superamento di quell’identificazione ancora troppo forte nel mondo scolastico, tra deportazione e Olocausto per cui a causa della scarsa conoscenza della Legge che ha istituito il Giorno della Memoria, si ritiene di lavorare solo sulla persecuzione e lo sterminio del popolo ebraico.
Il video offre invece quell’ampia panoramica, limitatissima se non assente anche nei manuali scolastici, che aiuta gli studenti a capire che deportazioni, persecuzioni, torture, stragi e violenze, come manifestazione assoluta del male nel Novecento, riguardarono milioni di prigionieri militari e civili e impegnò il coraggio delle donne nel combatterlo.
Paola Rosiello, Maura Sala