Gaddi Giuseppe
Nato a Trieste il 1.1.1909.
Segretario della Gioventù comunista a Trieste nel 1924, nel 1926-27 redige e pubblica una serie di giornali di fabbrica.
Nel maggio 1927 è condannato a 18 mesi di reclusione con la condizionale per detenzione di manifestini e esplosivi visto che, per ritardare la cancellazione di una scritta antifascista, aveva collocato su un pilone della luce un falso pacco di esplosivi.
Trasferitosi a Torino, ha una carica all’interno della centrale della FGCI: arrestato il 9.9.1927 e imprigionato nelle carceri dei Gesuiti di Trieste per ricostituzione del Partito comunista e propaganda comunista.
Il Tribunale Speciale lo condanna il 13.12.1928 a 10 anni e 5 mesi di reclusione. Sconta questa pena nei reclusori di Oneglia, Castelfranco Emilia e Civitavecchia. Liberato per amnistia il 5.12.1932, iscritto nell’elenco delle persone da arrestare in determinate circostanze.
Nell’aprile 1933 espatria clandestinamente. Frequenta per 2 anni la scuola leninista di Mosca, poi si reca a Parigi, dove ricopre incarichi di responsabilità in vari settori politici (stampa, Soccorso Rosso, Lidu, …).
Il 24.4.1934 è inserito nel Bollettino delle Ricerche per arresto. Arrestato nel febbraio 1941 dalla polizia francese e tradotto in Italia, è assegnato alla casa di lavoro di Imperia.
Liberato il 16.7.1942, riprende l’attività politica e lavorativa a Venezia. Qui è arrestato il 13.3.1943 e condannato a 5 anni di confino: inviato a Pisticci. Liberato il 16.8.1943.
Dirigente della Resistenza veneta, è catturato e deportato in Germania. Riesce a fuggire e a rientrare nel Regno, riprendendo così la lotta nelle fila della Resistenza con le brigate Garibaldi.
Membro del Comitato centrale del PCd’I nel dopoguerra, è autore di varie pubblicazioni e segretario delle Federazione internazionale delle Resistenza.
Medaglia d’argento al valor militare.