Manetti Cesare
Nato a Castelfiorentino (Fi) il 14.11.1901.
Di idee comuniste, fu “oggetto di rappresaglia da parte di elementi fascisti locali” e quindi emigrò in Francia nel 1922.
Nel marzo del 1929 rientrò in Italia in occasione delle elezioni politiche. Nel gennaio 1930 si dovrebbe trovare in Francia e più esattamente a Parigi all’indirizzo di un certo Ernesto Rosso (Rue Guenot 14).
Iscritto nel Bollettino delle ricerche nel 1931 per fermo. Dal 1934 al 1936 era venuto in Italia diverse volte clandestinamente per svolgere opera di propaganda e organizzazione comunista.
Arrestato il 12 settembre 1936 in provincia di Bergamo. Denunziato il 14 novembre 1936 al Tribunale Speciale, condannato con sentenza del 24 marzo 1937 a 18 anni di reclusione (ridotti a 14 per il R.D. del febbraio del 1937) e libertà vigilata: “…individuo molto pericoloso. Anche in udienza ha fatto affermazioni decisive sulla sua aberrante fede sovversiva e non ha dimostrato alcun segno o possibilità di resipiscenza”. Detenuto a Saluzzo e a Pianosa. “non si conosce la data esatta della sua scarcerazione dallo stabilimento penale di Pianosa avvenuta a seguito dei noti eventi verificatisi in Italia dopo l’8 .9.1943”. In realtà finì in mano ai tedeschi che lo ritradussero a Saluzzo nel 1944.
Liberato nell’aprile del 1945 da un comando partiano, fu sorpreso dai tedeschi.
Gli spararono insieme a lui caddero Ercole Bazzani e Aldo Falchetti.