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Angelucci Mario

Nato a Spello (Pg) il 3.7.1903

Residente ad Ivrea (Ao). Proveniente da una famiglia di “sovversivi”, viene arrestato nel 1922 per la sua appartenenza agli Arditi del popolo ma prosciolto per insufficienza di prove.

Nel 1924, durante una perquisizione nella sua casa, fu trovato in possesso del libro La conquista del pane di Pietro Kropotin e di lettere a contenuto antimilitarista e si scoprì la sua adesione al partito socialista massimalista prima, e poi il passaggio al partito comunista.

Emissario del partito agli inizi del 1926, organizzò un convegno a Narni e fu arrestato a Roma nell’agosto del 1926 mentre si recava nell’Ufficio segreto del 5° Segretariato del Partito comunista.

La Commissione provinciale per il confino di Perugia lo assegna al confino di polizia per 5 anni, ma non viene inviato perché in attesa della sentenza del Tribunale Speciale, che lo condannerà a 6 anni e 6 mesi di reclusione il 17.10.1927, più tre anni di libertà vigilata e 3.433 lire di multa per associazione e propaganda comunista, incitamento alla disubbidienza e all’insurrezione come dirigente comunista.

Dimesso dal carcere di Finalborgo il 30 aprile 1932, non si da corso all’ordinanza per il confino del 1926. Ma poiché appena liberato si è rimesso in contatto con i fuorusciti e con il Soccorso Rosso, viene deciso l’invio al confino di Ponza con una nuova ordinanza del 30 settembre 1932 per 5 anni.

E’ ancora in carcere in attesa della destinazione quando il 28 novembre 1932 usufruisce dell’amnistia del decennale. Nell’ottobre del 1936, durante una perquisizione nella sua casa di Assisi, fu trovato nuovamente in possesso di pubblicazioni sovversive (Il Capitale di Marx, Come si vive in Russia di Schreiber, ecc.): diffidato.

Nel 1937 si trasferisce ad Ivrea, dove viene assunto nelle fabbriche Olivetti. Sottoposto a stretta sorveglianza. E’ arrestato il 26.6.1940 a Torino per appartenenza all’organizzazione antifascista Muri (Movimento unitario per la ricostruzione italiana), deferito al Tribunale Speciale e condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione (Roma).

Dimesso per fine pena l’8.1.1942. Dopo l’8 settembre 1943 organizzò le prime formazioni partigiane nel Canavese e in Valle d’Aosta. Dirigente degli scioperi del dicembre 1943 e del marzo 1944.

Alla fine della guerra è segretario della Federazione comunista di Perugia, deputato al Parlamento per le prime tre legislature e Presidente dell’Anpi di Perugia.

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