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Faravelli Giuseppe

Nato a Broni (Pv) il 29.5.1896

Residente in Svizzera, ha come pseudonimo Joseph. Nel primo dopoguerra segretario della federazione socialista e della Camera del lavoro di Pavia. Pubblicista e laureato in giurisprudenza, è impiegato al comune di Milano e aveva avuto contatti con persone ritenute ostili al regime.

Colpito da mandato di cattura nei primi mesi del 1931 per organizzazione antifascista: per 4 volte (costituzione di partito socialista e del movimento antifascista “Prestito Neoguelfo”, attività contro lo Stato, etc. etc.) stralciato dai processi del Tribunale Speciale in quanto latitante. Era espatriato clandestinamente il 28.4.1931 in Svizzera e poi in Francia.

Schedato come attentatore pericoloso, è nel Bollettino delle Ricerche da fermare. Continua infatti l’attività all’estero e dirige le trasmissioni di radio Parigi in lingua italiana. Arrestato in Francia nel giugno 1942, è consegnato alla polizia fascista: il Tribunale Speciale riesce così finalmente a condannarlo il 24.10.1942 a 30 anni di carcere.

Durante tutto il processo tiene fieramente testa ai suoi accusatori e riconferma la propria opposizione alla dittatura. Inviato nei penitenziari di Portolongone, Parma e Castelfranco Emilia, da dove evade nel settembre 1944 (era stato trattenuto in carcere anche dopo il 25 luglio) grazie ad un bombardamento aereo.

Nel dopoguerra è dirigente politico del Partito socialdemocratico, direttore dell’organo del partito “Umanità” e condirettore di “Critica Sociale”.

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