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Ghini Celso

Ghini Celso

Nato a Bologna il 6.12.1907.

Calzolaio, comunista. Arrestato con altri nel novembre 1921 per scritte antifasciste, è assolto per insufficienza di prove. “Fu uno dei promotori del gruppo anarchico denominato Fede” e la sera dell’1.11.1924 viene sorpreso a scrivere sui muri frasi incitanti alla ribellione armata contro il fascismo. Ne nasce una sparatoria tra il suo gruppo e quello dei fascisti che lo avevano sorpreso ed è arrestato per tentato omicidio: assolto per insufficienza di prove.

E’ arrestato nuovamente il 22.8.1926 per diffusione di volantini comunisti ed è ancora assolto: si rende poi irreperibile.

E’ confinato in contumacia per 3 anni il 29.11.1926 e, in seguito, colpito da mandato di cattura il 26.7.1927 per diserzione. Frequenta la scuola leninista di Mosca e nel 1930 è nell’apparato centrale del partito comunista.

E’ arrestato il 30.3.1931 nel corso di una missione in Italia per riorganizzarvi la federazione giovanile comunista: condannato dal Tribunale Speciale il 9.12.1931 per costituzione del partito comunista, propaganda e detenzione di armi a 17 anni di reclusione, più il pagamento di 20.000 lire. Sconta la condanna nei penitenziari di S. Gimignano, Civitavecchia e Pianosa.

Liberato per amnistia il 30.9.1936, è tradotto a Ponza per scontarvi il confino inflittogli nel 1926. Trasferito a Tremiti, “non ha fornito alcuna prova di ravvedimento, affiancandosi agli elementi pià pericolosi”.

E’ sottoposto a particolare vigilanza e per questo è prima trasferito a Ventotene e poi, a fine pena, riassegnato al confino per 2 anni.

Nel settembre 1941, terminato il confino, è trattenuto come internato: liberato nell’agosto 1943.

E’ dirigente della resistenza nel Lazio, in Umbria e nelle Marche e ispettore delle brigate Garibaldi. In quest’ultima regione è membro del Triumvirato insurrezionale.

Dopo la Liberazione è dirigente del partito comunista, poi segretario della Federazione di Bologna. Responsabile della sezione elettorale del PCd’I. Dirigente nazionale dell’ANPPIA.

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