Skip to main content

In un recente sondaggio, commissionato dal Corriere della Sera al noto Nando Pagnoncelli, uomo del mestiere, dopo l’accordo siglato a Bruxelles con i capi dell’Europa, emerge un quadro politico impensabile nell’Italia del salvinismo e della “caccia all’immigrato” che aveva fato salire il leader della Lega Matteo Salvini a oltre il 35 per cento nelle simpatie degli italiani. Oggi l’uomo che aspirava al potere assoluto è calato al 23 per cento, incalzato dall’”alleata” Giorgia Meloni (estrema destra) distanziata di soli 5 punti.

Persino il tanto bistrattato Pd di Zingaretti è salito al 18,9 , a meno di un punto dalla Lega di “Salvini Presidente”, che fino a qualche tempo fa lo sovrastava facendogli urlare : ”Non posso accettare che il Paese sia guidato da una minoranza quando io sono la vera maggioranza nel Paese (nei sondaggi, ndr)”. Peccato che a lasciare la guida del Paese sia stato proprio lui facendo rotolare in un burrone il governo che conduceva assieme al Cinquestelle Di Maio.

Il sondaggio segnala anche una crescita persino dei pentastellati. Il che è autentica sorpresa. Gli altri partiti e partitini, compresa Forza Italia, regitrano numeri a una o al massimo due cifrette.

Ma il vero vincitore del momento è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il migliore degli ultimi 25 anni, oggi al 61 per cento nei consensi degli italiani dopo il successo ottenuto negli accordi di Bruxelles legati agli aiuti da riconoscere, in sede europea, ai Paesi colpiti dalla pandemia.

Con questo successo e con questi risultati ora Conte può gestire con più padronanza e sicurezza l’impiego dei  miliardi che l’Europa, finalmente unita,  ha riconosciuto all’Italia. La strada è sempre in salita perché alleati e opposizione faranno di tutto per far naufragare la ripresa, ma Conte ha tutte le qualità, fin qui dimostrate, per dribblare amici e nemici e spendere questi soldi con saggezza ed equità. Sono rimasto sgradevolmente colpito dal titolo di apertura di un giornale senza lettori parafascista che, all’indomani delle decisioni europee, ha scritto: Un governo da manicomio. Alla faccia del caciocavallo avrebbe detto Totò, il principe della risata! Ma tant’è, ci sono anche questi italiani.

A questo proposito mi viene in mente un giornalista e scrittore austriaco di qualche secolo fa, la cui arguzia vive ancora ai nostri giorni. Mi riferisco a Karl Kraus.

La sua genialità, faceva leva su due qualità che è raro concentrare in una testa impegnata a stimolare il pensiero sano e cioè l’intelligenza sopraffina e l’umorismo intelligente. Osservatore  attento di quello che accadeva nel mondo, soleva dire:”Il diavolo è un ottimista se pensa di poter peggiorare gli uomini”. Un aforisma fortunato se ancora oggi lo ricordiamo con gratitudine.

Gino Morrone

X