Skip to main content

di ANPPIA

Assassinio di Don Minzoni

La sera del 23 agosto 1923, mentre stava rientrando nella canonica in compagnia del giovane parrocchiano Enrico Bondanelli, don Giovanni Minzoni, prete di Argenta e decorato con medaglia d’argento al valor militare per il coraggio dimostrato durante la prima guerra mondiale, fu vittima di un agguato teso da alcuni squadristi facenti capo al futuro Console della milizia Italo Balbo: venne colpito alle spalle con sassi e bastoni e ucciso con una forte bastonata alla nuca.

Poco prima della morte Don Minzoni aveva scritto:
«a cuore aperto, con la preghiera che mai si spegnerà sul mio labbro per i miei persecutori, attendo la bufera, la persecuzione, forse la morte per il trionfo delle causa di Cristo».

La colpa di Don Minzoni era quella di non essersi piegato alla prepotenza fascista e solidarizzare con le vittime dello squadrismo fascista.
Aveva promosso la costituzione di cooperative di ispirazione cattolica tra i braccianti e le operaie del laboratorio di maglieria, e organizzazioni giovanili alternative ai Balilla.

Nell’aprile 1923 rese esplicita la sua adesione al Partito Popolare Italiano, divenendo così il punto di riferimento degli antifascisti di Argenta.

Il Fascismo aveva preso il potere da soli 10 mesi.

X