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Sono qui per esprimere il cordoglio di tutta l’ANPPIA Nazionale ed il mio personale, per la grave perdita della prima donna Presidente Nazionale dell’ANPI, Carla Nespolo.

Ho avuto modo di conoscerla durante la campagna di raccolta di firme che abbiamo svolto con tutte le associazioni democratiche ed antifasciste, “MAI PIU’ FASCISMI”. E tutti insieme nel marzo del 2019 siamo stati dal nostro Presidente della Repubblica a consegnare oltre 300.000 firme, con l’impegno di continuare la battaglia contro ogni forma di fascismo.

Ha sempre condotto gli incontri con garbo, con estrema competenza storica e lungimiranza, affermando che il fascismo trova il suo humus culturale nel razzismo. Il fascismo ed il razzismo vanno combattuti insieme: si deve combattere la propaganda dei populisti che mettono i poveri contro i più poveri perché questa è una cosa estremamente ingiusta ed anti democratica.

Per lei era importante trasmettere alle nuove generazioni la necessità di un impegno sul piano culturale, educativo e civile, per contrastare, anzitutto tutte le forme di violenza, di xenofobia, di razzismo che possono attecchire nelle pieghe della società.

Nel colloquio che avemmo nella sede dell’ANPI a Roma, in cui mi presentai come presidente dell’ANPPIA, appena eletto dal congresso di Torino del 2018, trovammo subito un’unità di vedute soprattutto nel rendere più attuali i valori dell’antifascismo e della resistenza che hanno dato la libertà al nostro Paese e realizzato la nostra Costituzione Repubblicana.

Abbiamo sottolineato la necessità di una stretta collaborazione per affermare questi valori, in quanto abbiamo la responsabilità sociale di diffonderli. Siamo portatori di cultura e quindi dobbiamo rivolgerci al mondo della scuola, della cultura della società più in generale.

La necessità di diffondere sempre più i valori dell’antifascismo anche con metodi nuovi e più attuali e con linguaggi più appropriati per le nuove generazioni, deriva dall’ormai sempre più evidente mancanza della generazione dei protagonisti che comincia ad assottigliarsi.

Carla era una donna dall’intelligenza vivace, con una profonda curiosità verso il mondo e con una grande capacità unitaria, posta al servizio della causa della libertà e della democrazia. Per queste ragioni Carla rimane con noi, perché continueremo a lavorare seguendo il suo esempio di donna impegnata  per mantenere vivi i principi e valori della dell’antifascismo e della guerra di liberazione.
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